L'opinionista di Sky Sport Lele Adani, intervistato dal Corriere dello Sport, ha parlato di uno dei maestri avuti nella sua carriera da calciatore:
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Adani: “Lucescu un maestro, avanti a tutti. 20 anni fa insegnava le cose che fa ora Guardiola”
L'ex difensore dell'Inter ha parlato di Lucescu, suo allenatore in nerazzurro
Il maestro dalle cui labbra pendere.
«Mircea Lucescu. Prima di ogni altro, mi ha insegnato che il difensore deve essere protagonista. Agire e non solo reagire. Il difensore che agisce costringe l’attaccante a fare una cosa in più. Lo fai pensare, lo fai correre. Gli fai fare più fatica. Gli togli certezze».
Esempio?
«Il famoso elastico di Franco Baresi nasce molto prima di Sacchi. Le cose che insegna Guardiola oggi, le insegnava Lucescu vent’anni fa. Difendersi nella metà campo dell’avversario, era un concetto chiaro per lui».
L’allenatore contemporaneo più sopravvalutato.
«Con tutto il rispetto per ciò che ha rappresentato in Turchia, dico Fatih Terim. L’ho avuto come allenatore alla Fiorentina. Era improvvisazione pura. Troppo poche conoscenze per essere credibile. La settimana di lavoro era fatta di torelli infiniti e snervanti, poco altro. Chiamiamola differente cultura».
Tornando a Lucescu?
«Non lasci un segno solo per i titoli che hai vinto. Ma quando fai una rottura, apri un movimento nuovo, un pensiero che scuote, un linguaggio diverso. Lucescu era avanti a tutti. Lui vede la proiezione del singolo e del gioco meglio di chiunque altro».
Più e meglio di Bielsa?
«Un altro maestro straordinario della rivoluzione che esalta il calciatore protagonista in ogni zona del campo. A differenza di molti miei colleghi, io non ho paura di citare i miei riferimenti».
Che sono?
«Lucescu ha segnato la mia svolta come giocatore, ma se devo pensare in termini di pensiero applicato al calcio, dico Menotti, Bielsa, Valdano, Guardiola e Diego Latorre, il più grande analista dell’America Latina. Sono loro cui devo la mia formazione culturale, calcistica e valoriale».
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