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ORE 21.00 VIERI, ADAMI, CASSANO E VENTOLA, FENOMENO BOBO TV Nella foto: Lele ADANI Festival dello Sport Auditorium Trento, 8 ottobre 2021 FOTO: Nicola Eccher – Archivio Ufficio Stampa Provincia autonoma di Trento
Daniele Adani, ex calciatore oggi commentatore per la Rai, ha concesso una lunga intervista ai microfoni del Corriere della Sera. Queste le sue parole.
«Mi hanno insegnato che quando il mister ti manda in panchina non si chiede mai perché».
«Non era previsto che commentassi la finale. Ho fatto 14 telecronache. Un’esperienza stupenda; già mi manca. Una grande spedizione: Donatella Scarnati, Alessandro Antinelli e tutti gli altri hanno fatto un lavoro straordinario».
«L’ho sentito dire anche in Rai. Ma pure il pubblico generalista è appassionato di calcio. Legga i messaggi che ricevo. Decine al giorno. Mi scrivono per ringraziare, commentare, chiedere aiuto…».
«Ronaldo Luis Nazario da Lima: faceva cose che non si erano mai viste fare a nessuno. Poi Batistuta. L’ho incontrato qui l’altro giorno, in un parcheggio. Ci siamo abbracciati. Aveva le caviglie a pezzi. Ora sta meglio, ha ripreso a camminare. Il calcio è anche sofferenza».
«Era fortissimo. Aveva tutto. Ma è difficile resistere sia all’amore che ti piove addosso, sia all’invidia. Tutti vorrebbero fare il calciatore; quasi nessuno ci riesce».
«Mancini mi chiese di fargli da vice all’Inter. Ma lavoravo già a Sky, e avevo dato la mia parola».
«Non lo so. Non me l’hanno mai spiegato. Il rapporto prima si è raffreddato, poi si è interrotto».
«Ho sempre legato molto con loro. Lunghe serate in ritiro a parlare e a bere mate: Hernan “Valdanito” Crespo, El Pupi Zanetti, El Chino Recoba, Carlos “Colorado” Gamarra…».
«Non ce l’ho con Allegri. Per due volte ho interagito con lui, per due volte si è tolto l’auricolare e se n’è andato».
«Non si è evoluto. Lo farà, ne sono certo. Per ora, non mi piace come gioca e non mi piace come parla. Corto muso… Allegri non ha capito che il calcio contemporaneo deve dare emozioni».
«Il possesso è un mezzo, non un fine. Conta pressare, avanzare, calciare in porta»
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