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Adani: “Scudetto? Dico Juventus per diversi motivi. Per me è la più forte”
Intervistato da La Gazzetta dello Sport, Daniele Adani ha parlato così del campionato, pronto a partire oggi
Il campionato inizia: qual è la squadra favorita per la vittoria dello scudetto?
«Dico la Juve, per diversi motivi. Per me è la più forte e ancora non ha finito di operare sul mercato. Non ha due giocatori forti per reparto ma due nazionali. La società ha fatto uno sforzo per aumentare il valore della rosa che ha quasi il doppio del monte ingaggi del Milan che ha vinto lo scudetto. Ha fatto uno sforzo già a gennaio per uno dei centravanti più ambiti come Vlahovic, ha preso l’ala più forte del decennio, Di Maria. Ha ripreso Pogba che starà fuori un po’ ma si ristabilirà e farà la differenza. Ha preso Kostic che è uno dei migliori esterni d’Europa, ha rimpiazzato De Ligt con Bremer. Forte nei titolari, forte nei ricambi, e ora pure arrabbiata, ha voglia di riscattare una annata deludente. Gli stessi giocatori hanno detto che puntato allo scudetto, e non bluffano».
Quale potrebbe essere la formazione in grado di sorprendere?
«La Fiorentina. Inutile dire Roma, che si sa già che ambisce almeno al posto Champions. La Fiorentina ha migliorato lo scorso anno pure grazie al lavoro di Italiano in panchina e Burdisso fuori, tra mercato e raccordo squadra-società. Hanno riallineato la Fiorentina alle sette sorelle, ora l’obiettivo deve essere dare fastidio a tutte le grandi. E poi c’è Jovic: forse non era da Real Madrid, ma ha fatto la differenza in Germania e in Europa con l’Eintracht».
Tra i singoli, chi potrebbe essere il giocatore decisivo nella stagione?
«Una sfida affascinante da vivere in due, giocatore e tecnico. La connessione è legata all’utilizzo, alla fiducia, alla stima e il percorso da condividere con compagni e tecnico, che ti stimola, sprona, riprende. Con lui devi condividere interpretazioni nuove o cambi di ruolo. E per questo la più grande sfida riguarderà Miranchuk. Ha grandissime giocate ma è ancora inespresso in Italia. Gasp non è riuscito a tirar fuori quello che aveva, ora tocca a Juric ma soprattutto al giocatore: deve fare di più».
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