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L’addio di Conte alla Juventus? Chiellini ha una teoria: “Ecco perché se ne è andato”

Redazione1908

Il libro del difensore bianconero sta facendo molto discutere

Il 3 settembre Giorgio Chiellini si è operato al legamento crociato con la prospettiva di rientrare sei mesi dopo. Sei mesi dopo si sarebbe giocata Juventus-Inter (1. marzo, poi slittata all'8 a porte chiuse per l'aggravarsi della pandemia). Per il difensore bianconero questo era un segno: "Quella data mi è servita a livello mentale, come una specie di riscaldamento. L'ho detto pure a Conte, ridendo: "Sono il tuo destino!"".

Di Antonio Conte Chiellini parla spesso nel suo libro. Con una tesi molto particolare sull'addio del tecnico alla Juventus: "Penso che Conte se ne sia andato in quel modo dalla Juve perché quel giorno non c'eravamo noi, la vecchia guardia. Eravamo in vacanza dopo i Mondiali brasiliani, lui era carico di tensione e sono bastate poche gocce per far traboccare il vaso. Antonio è una persona "rovente", ma sono convinto che se fossimo stati tutti lì lui sarebbe rimasto, anche se a mente fredda penso che avrebbe fatto bene ad andarsene già a maggio: così, la storia tra lui e la Juve si sarebbe conclusa meglio".

Sul ciclo di un allenatore che secondo lui durerebbe tre anni (salvo eccezioni) aggiunge: "Conte è un grande ma ti prosciuga, e nel frattempo si consuma. Era arrivata la fine, come per Allegri l'anno scorso. Più per Conte che per la Juventus: lui era giunto al capolinea ma per amore era rimasto, salvo sbroccare due mesi dopo in assenza delle sue pietre miliari: io, Leo, Andrea e Gigi non lo avremmo fatto partire. Eppure non era successo niente di speciale, nessuno scontro diretto o addirittura fisico con il presidente Agnelli, ci mancherebbe: è solo che le cose finiscono. Come con Marotta e con Allegri".