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Addio EL, errori da ‘Mai dire gol’ e tanti pali (solo il Palermo di più). Kucka, che vendetta…

Dario Di Noi

La sconfitta di Genova ha sancito il verdetto finale: l’Inter di Roberto Mancini non giocherà le prossime coppe europee, ma ripartirà nel suo progetto solamente con campionato e coppa Italia di fronte a sé. Dopo 5 vittorie nelle ultime 7 gare...

La sconfitta di Genova ha sancito il verdetto finale: l’Inter di Roberto Mancini non giocherà le prossime coppe europee, ma ripartirà nel suo progetto solamente con campionato e coppa Italia di fronte a sé. Dopo 5 vittorie nelle ultime 7 gare in trasferta, a Marassi l’impresa non è riuscita, nonostante una buona gara: ora, in attesa del ricorso al Coni, il Genoa ha staccato proprio tutti in ottica Europa League, portandosi ormai ad un passo da un sesto posto conquistato sul campo. L’Inter, invece, a meno di un vero e proprio miracolo più extracalcistico (mancata licenza UEFA ad un paio di avversarie) che calcistico, dice addio all’Europa, e lo fa dopo un’altra prova difensiva lacunosa e dopo un’altra stagione da dimenticare.

Mancini, scrive il Corriere dello Sport, è rimasto impietrito a fine gara: “mai si sarebbe aspettato di perdere una sfida che è stata un mix di emozioni, reti e occasioni, certo non il classico incontro di fine stagione. Genoa-Inter anzi verrà ricordato come uno dei match più belli del campionato nel quale però a fare festa sono stati solo i rossoblù”. 

Nonostante il doppio vantaggio, firmato prima da Icardi e poi da Palacio, l’Inter non è mai stata capace di tenere la testa avanti: così, i nerazzurri si sono fatti riprendere dal quarto gol nelle ultime quattro partite di Pavoletti e da un errore da “Mai dire gol” di Handanovic e Ranocchia, abili a spalancare la porta al 2-2 di Lestienne. Nel corso del primo tempo, anche un rigore non dato all’Inter (fallo di mano di Burdisso) e due gol annullati in pochi secondi (entrambi per fuorigioco) a Icardi: sul secondo in particolare - scrive il Cds - i dubbi rimangono, visto che non ci sono immagini che li sciolgono. 

Nel secondo tempo, l’Inter avrebbe meritato di segnare, ma ha sprecato molto. Palacio che svivola in area, Hernanes e Brozovic che timbrano i pali della porta di Perin (sono 20 i pali e le traverse da inizio stagione, solo il Palermo è stato così... sfortunato)… Insomma, alla fine il colpo del KO è tutto rossoblu, tutto a firma Kucka. Mancini ha provato a vincerla gettando nella mischia più attaccanti possibili, ma la zuccata di Kucka lo ha messo al tappeto. Il centrocampista slovacco, in passato acquistato dall’Inter in comproprietà, non arrivò mai a Milano per indossare la maglia nerazzurra. La vendetta non poteva essere più dolce.