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Ex Inter, Adorante: “Mi ruppi il ginocchio prima di esordire in prima squadra. Icardi…”

Ex Inter, Adorante: “Mi ruppi il ginocchio prima di esordire in prima squadra. Icardi…” - immagine 1
L'attaccante classe 2000, attualmente in forza alla Juve Stabia in Serie B, racconta i suoi trascorsi nel settore giovanile nerazzurro
Fabio Alampi Redattore 

Dal sogno all'incubo nel giro di pochi secondi, il tempo di un "crac" al ginocchio. Andrea Adorante, attaccante classe 2000 attualmente in forza alla Juve Stabia in Serie B, ai microfoni de La Gazzetta dello Sport ha raccontato i suoi trascorsi nel settore giovanile dell'Inter e l'esordio solamente sfiorato in prima squadra: "La chiamata di Spalletti in Europa League contro il Rapid Vienna? Dovevo andare in panchina anche quella dopo contro l'Eintracht Francoforte, ma mi ruppi il ginocchio la settimana prima. Molte volte Spalletti mi chiamava per allenarmi in prima squadra, facevo le rifiniture con loro. Lui guardava molto alla Primavera".

Ex Inter, Adorante: “Mi ruppi il ginocchio prima di esordire in prima squadra. Icardi…”- immagine 2

Ricorda un aneddoto di quel tempo lì?

"Mauro Icardi mi faceva impazzire, di fatto è il mio idolo. Un giorno stavamo facendo una normale sessione di allenamento, lui era in disparte per fare un esercizio sui tiri: stoppava e tirava, mamma mia. Diceva al componente dello staff di passargli la palla sempre più forte, lui la metteva giù con una scioltezza disarmante. Lo stop era già orientato al tiro. Sono rimasto davvero impressionato".


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Tutto stava andando al meglio, poi il buio in una partita contro la Juventus.

"Mi ricordo di aver fatto un contrasto con Fagioli, anche se in quella partita ero molto nervoso perché non giocai dall'inizio. Persi una palla e, nel rincorrerla, mi saltarono i legamenti del ginocchio".

Ha qualche rimpianto? Quell'infortunio avrebbe buttato giù chiunque.

"Ho avuto un calo di autostima, quello sì. Ma, sinceramente, penso che la rottura del crociato mi abbia fatto crescere sia come giocatore, sia come persona. All'Inter non mi sentivo ancora pronto per approdare in una categoria superiore. Non ho rimpianti, ho fatto il giusto percorso".

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