A un mese di distanza dalla pubblicazione della sua biografia "Adriano, Meu Medo Maior", dal Brasile arrivano altri stralci del libro che racconta la vita di Adriano. Il tema ricorrente è quello della depressione che ha colpito l'Imperatore dopo la morte del padre.
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Adriano: “Temevo la camicia di forza, dissi no a Moratti. Bevevo e alla fine la soluzione fu…”
"Sono davvero sprofondato. Non avevo le energie per alzarmi presto e andare ad allenarmi, amico, e tanto meno per fare le altre cose che devi fare fuori dal club: mangiare bene, dormire bene, riposarti e, soprattutto, prendertela comoda. La mia unica preoccupazione era bere e andare in discoteca. Questa routine non mi rendeva felice, contrariamente a quanto molti immaginano. La gente ancora oggi confonde le cose. Pensano che facciamo così perché in realtà siamo dei mascalzoni, degli spudorati. No, amico. Bere era l'unico modo per non pensare a un cazzo".
"Sono sprofondato in una terribile depressione. È stato davvero brutto. La mia famiglia se ne è accorta e mi è rimasta vicina. La mia depressione aveva raggiunto un livello che non mi piace nemmeno ricordare. Nient'altro ha funzionato. (...) Per non bere e non andare in discoteca dovevo tenere la testa a posto. E senza giocare o segnare un gol era impossibile. Capisci la dimensione del pasticcio? Una cosa era collegata a un'altra…".
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