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L’avventura di Juan Jesus in maglia giallorossa, almeno in questi primi mesi da romanista, sta un po’ rispecchiando gli anni vissuti all’Inter: anni piuttosto travagliati, in cui il difensore brasiliano non è quasi mai riuscito a convincere. A Roma sta alternando buone prestazioni ad altre decisamente negative, al punto che - molto spesso - il suo nome è finito al centro delle critiche.
Il suo agente, Roberto Calenda, lo ha voluto difendere ai microfoni di vocegiallorossa.it.
Si parla molto di Jesus in questo periodo. Ha sentito il ragazzo? Come sta reagendo alle critiche?
"Se ne sta parlando troppo e in modo esagerato. Certo che lo sento. Il ragazzo è forte e tranquillo, è abituato alle pressioni. Ha giocato Olimpiadi e derby con Brasile e Inter, non è alle prime armi.
Certo va detto che si sta adattando e serve in questo senso un po' di pazienza. Mai prima d'ora aveva avuto un allenatore così preparato dal punto di vista tattico, che gli insegnasse e lo aiutasse a migliorare. Ok ha avuto qualche difficoltà, è vero, e trovo giuste anche alcune critiche, quelle costruttive e oneste. Devo anche dire però che ha avuto qualche problema fisico alla caviglia nel momento in cui invece doveva dare il 100% ogni 3 giorni. Inoltre ha cambiato tutto in pochi mesi dopo tanti anni a Milano. Ma soprattutto è passato da una squadra che giocava in un modo a questa Roma che attacca in modo spettacolare e per questo ha bisogno di una fase difensiva diversa e più studiata. Non sono alibi, ci mancherebbe, ma vorrei che nelle valutazioni si tenesse conto di tutto. Del fatto che si adatta a ogni posizione con grande spirito di sacrificio e con grande senso di squadra. Lui è un uomo-squadra, dà tutto per i compagni e mette sempre il noi davanti all'io. Lo sa cosa mi ha detto ieri dopo Sassuolo? “Grandi abbiamo vinto!!! Conta solo questo”. Per cui non sono d'accordo nel farlo passare come il colpevole di ogni cosa. Invece noto uno strano pregiudizio in giro. Mi spiego meglio. Quando commette un errore viene criticato e va bene. Ma quando ferma Candreva e Callejon cosa dobbiamo dire? Eppure dopo aver fermato il Napoli sul suo lato forte, ho letto i principali quotidiani sportivi, uno in particolare, che gli dava 5,5. Ma come? Fino al giorno prima pericolo Callejon, il giorno dopo Juan non convince. E Callejon inesistente. Scusatemi e chi l'ha marcato? Oppure grandi lodi alla difesa a 3 e mezzo, e nessun riferimento a lui che con la sua duttilità permette di fare questo schema. In queste cose vedo un pregiudizio".
Crede quindi che siano state esagerate le critiche
"Molto esagerate. Ripeto dopo Plzen ci sta criticarlo, o anche per il gol preso contro l'Austria Vienna. Ma dopo Inter e Napoli non esiste. E poi attenzione se uno gioca bene e sbaglia un pallone non è disastroso. Ha semplicemente commesso un errore come spesso accade ai calciatori. Invece guardate cosa accade nelle altre squadre. Difensori dribblati che cascano per terra, o che causano rigori stupidi, o che travolgono un compagno di squadra, o che vengono espulsi e poi? Leggi prestazione positiva, unico neo l'errore del gol. Alt. Mettiamoci d'accordo. Per qualcuno un errore è un neo, per altri è l'origine di tutti i mali. Non esiste. Valutiamo tutto con obiettività. Quando sbaglia e si fa espellere lo critichiamo, quando costringe De Boer e Sarri a sostituire Candreva e Callejon lo consideriamo. Solo questo chiedo: onestà del giudizio".
Cosa si sente di dire ai tifosi più scettici?
"Di fidarsi dei loro occhi e del loro cuore. Che è sicuramente più puro di quello di tanti che danno i numeri. Di stare vicino a un giocatore che a Milano volevano capitano dell'Inter e che ora si sta ambientando. Fatelo sentire importante e lui vi ripagherà. Non date ascolto a chi ha interesse a farlo fallire per altri fini o scopi personali. Giudicatelo per quello che fa. E alla fine vedremo e tireremo le somme. Vorrei aggiungere per favore un in bocca al lupo a Florenzi in questo momento triste. Tornerà sicuramente più forte di prima".
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