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Donato Di Campli, procuratore di Marco Verratti, ai microfoni di Radio Sportiva ha parlato dell'infortunio del centrocampista: "La decisione di operarsi era una cosa che si ventilava da un po' di giorni: un infortunio assurdo, non è pubalgia 'classica', è un' ernia inguinale non espulsa. Bisognava fare una scelta, è stata fatta di concerto con il Psg e la Federazione Italiana. Un errore di diagnosi? No, semplicemente non si riusciva a trovare la causa di questa pubalgia".
L'ADDIO ALL'EUROPEO - "Marco ci teneva tanto all'Europeo, la cosa l'ha presa malissimo, ma il dolore non spariva e si è scelto di intervenire: un intervento semplice, in due mesi sarà di nuovo in campo. Che ruolo ha avuto il Psg? Si è seguito il protocollo, sono stati prudenti niente da dire: inutile piangersi addosso, c´è da rimboccarsi le maniche. Conte? Sono stati in contatto fino a ieri per diversi giorni, il ct ma anche il medico Castellacci: anche il mister si è dovuto arrendere.
Se a Verratti manca l´Italia? Sì, gli mancano la famiglia e i parenti...è in una società molto importante, un giorno tornerà in Serie A ma non adesso: lui in Francia è amato, e per un italiano non è facile, sarà il leader del Psg nella prossima stagione".
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