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Agnelli-Conte, ci eravamo tanto amati: Juventus-Inter riaccende la loro rivalità

Dopo i successi in bianconero, tra il tecnico nerazzurro e il suo ex presidente è calato il gelo

Fabio Alampi

Antonio Conte sfida il suo passato: il tecnico dell'Inter torna per la prima volta nello stadio che per tre anni è stato casa sua, lì dove ha raccolto i primi, grandi, successi della sua carriera da allenatore. La sfida contro la Juventus è l'occasione per riaccendere la rivalità con Andrea Agnelli, suo ex presidente con cui è calato il gelo dopo l'addio burrascoso alla panchina bianconera. Il Corriere dello Sport ripercorre le tappe di questo rapporto.

CARATTERI SIMILI - "La verità è che, dopo aver costruito un legame che sembrava indissolubile, tra quei due è calato un gelo profondissimo. E l’allenatore, ora interista, ha inteso le frasi del massimo dirigente bianconero, pronunciate a pochi giorni dallo scontro diretto, come qualcosa di molto simile ad una provocazione, e, in questo senso, molto difficili da mandare giù. Peraltro, Conte e Agnelli hanno in comune diversi tratti dei rispettivi caratteri, dall’orgoglio alla convinzione dei propri mezzi e comunque di essere sempre dalla parte del giusto e della ragione, che talvolta può sfociare in presunzione. Quando erano dalla stessa parte, questa somiglianza è stata decisiva per cementare ancora di più il loro rapporto. Dopo la separazione, invece, e soprattutto adesso che si ritrovano l’uno di fronte all’altro, quella stessa somiglianza finisce per accendere ancora di più la rivalità, tracimando in acredine. Del resto, Agnelli come potrebbe sopportare che proprio l’Inter guidata da Conte riesca ad interrompere un’egemonia juventina che va avanti da 8 anni. E lo stesso Conte vivrebbe come rivincita ideale e personale l’impresa di strappare lo scudetto alla Signora da allenatore nerazzurro, per di più nella sua prima stagione a Milano e contro tutti i pronostici".

L'ORIGINE DEL GELO - "Per di più, la scorsa primavera Conte era entrato nella lista dei possibili successori di Allegri. Anzi, sembrava che per Paratici e Nedved fosse la scelta ideale per ripartire. Invece, è arrivato lo sbarramento di Agnelli. Non avrebbe potuto accettare di rimettere in panchina proprio colui che nell’estate del 2014 aveva di fatto provocato il divorzio".

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