Intervistato dal Financial Times, l'ex presidente della Juve spazia dalla Superlega a Ceferin, passando per l'inchiesta plusvalenze
Andrea Agnelli torna a parlare. Intervistato dal Financial Times, l'ex presidente della Juve spazia dalla Superlega a Ceferin, passando per l'inchiesta plusvalenze. Sulla sua gestione non rinnega niente, a partire dall'affare Ronaldo: "È stato una buona mossa. Datemi Ronaldo e fatemelo schierare senza pandemia, è un'altra storia". E ai cascami poi di quell'affare, che hanno portato alla necessità di raddrizzare i conti con la politica delle plusvalenze. Lui stesso racconta di aver detto ai dirigenti: "Avete risorse che potete spostare, fatelo. Se è legale, qual è il mio problema?". Ma ne è nata l'inchiesta che tanto è costata alla Juventus: "Rimango convinto che tutto quello che abbiamo fatto, lo abbiamo fatto secondo le regole, secondo gli standard finanziari. Sono super tranquillo".
"Superlega? È stata una risposta ai problemi che il calcio ha avuto e continua ad avere: instabilità finanziaria, sostenibilità finanziaria, polarizzazione. Non ho puntato una pistola alla testa di nessuno. Hanno tutti firmato liberamente. Alcuni più per paura di non essere a bordo, altri più consapevolmente. Ma hanno tutti firmato liberamente. Ceferin? Parlavo con lui tre volte al giorno. Avevo un legame molto forte. La mia sensazione è che il tempo sia gentiluomo. Prima o poi le cose torneranno a posto, in caso contrario ancora una volta la mia coscienza è super pulita".