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È stato un altro piccoletto, Raspadori, a trascinare il Napoli oltre il muro dell’Union. Per scalarlo, gli azzurri si sono dovuti liberare delle loro debolezze attuali. Lobotka, ad esempio: raramente lo avevamo visto sbagliare tanto. Gli ultimi due risultati (il 3-1 di Verona, l’1-0 di Berlino) dicono che la squadra di Garcia sa vincere anche senza Osimhen: in campionato avevano segnato Politano e Kvaratskhelia, stavolta il georgiano ha ispirato Raspadori con una magia . Fuori il centravanti titolare, dentro Jack (più De Laurentiis, sempre presente): il Napoli va.
C’è un aspetto che colpisce nel Salisburgo, sconfitto a fatica dall’Inter: l’età dei calciatori. Se la mettiamo in relazione alla loro capacità di tenere testa alla finalista dell’ultima Champions, in uno stadio stracolmo di tifosi nerazzurri, la maturità di questa squadra fa impressione. Esclusi il portiere Schlager e il vecchio Ulmer, ormai prossimo ai 38 anni, la formazione iniziale era composta solo da giovani nati nel nuovo millennio. Il francese Solet, classe 2000, era il vecchio di un gruppo di cui facevano parte tre ragazzi del 2003 e un 2004, il talentuoso israeliano Gloukh, autore del gol. Sapete quanti erano i rappresentanti della Generazione Z tra i titolari dell’Inter? Zero. I bimbi della squadra - Bastoni, Carlos Augusto, Frattesi - sono tutti del ‘99. Numeri che fanno riflettere, lo specchio di una cultura che non riguarda solo l’Inter, ma gran parte dei nostri club: vecchio è meglio”, si legge.
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