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Agresti: “L’Inter non può permettersi di vendere Skriniar. Tifosi giustamente inquieti”

Matteo Pifferi

Intervenuto sulle colonne de La Gazzetta dello Sport, Stefano Agresti ha detto la sua in merito a Milan Skriniar

Intervenuto sulle colonne de La Gazzetta dello Sport, Stefano Agresti ha detto la sua in merito a Milan Skriniar:

"I tifosi dell’Inter, e con loro Inzaghi, salterebbero volentieri a piè pari tutto quello che rimane del mese di agosto: vorrebbero essere già adesso alla notte del primo settembre, con il mercato finito, per andare a letto avendo Skriniar in nerazzurro, accanto all’abat-jour. Niente da fare, alla chiusura delle trattative mancano ancora 24 giorni: un’eternità. E l’ombra del Paris Saint-Germain procura incubi. In Francia raccontano che il Psg tornerà presto, forse prestissimo alla carica: vuole Skriniar, presenterà una nuova offerta. Non è dato sapere – non ancora – se sarà molto più elevata rispetto alla precedente, di fronte alla quale l’Inter aveva tenuto duro. Soprattutto non è noto quale sarà la reazione di Zhang. L’ipotesi che il presidente stavolta ceda e decida di fare cassa - prima o poi deve succedere, comunque entro il giugno dell’anno prossimo - non è affatto da scartare. Anzi".

"I tifosi dell’Inter e Inzaghi sono inquieti. E hanno ragione di esserlo. Skriniar, per la squadra nerazzurra, non è un calciatore normale: è l’architrave sul quale poggia la difesa. Se si toglie lui, rischia di venire giù tutto. Già in questo precampionato sono affiorati segnali inquietanti: l’Inter ha incassato dieci gol in cinque amichevoli, non è mai riuscita a chiudere una gara con la porta inviolata, l’ha infilata perfino il Lugano. Lo slovacco arriva da un infortunio e ha giocato poco: l’ultima mezz’ora contro il Lione, la prima ora contro il Villarreal. Non è stato impeccabile, ma non può essere in buona condizione: gli occorre un po’ di tempo. Attorno a lui (davanti, dietro, sui fianchi) non hanno invece funzionato troppi meccanismi difensivi. È scattato l’allarme, ma la sensazione è che la retroguardia di Inzaghi possa riacquistare l’antica solidità. A patto che rimanga Skriniar, l’unico insostituibile. Non a caso l’Inter alla fine della scorsa stagione ha pensato di cedere De Vrij o al limite anche Bastoni, mai il muro biondo; poi le offerte vere sono però arrivate per lui e lo scenario è cambiato d’improvviso".

"Quando ha temuto di dover cedere Skriniar, qualche settimana fa, l’Inter si è cautelata con la consueta prontezza allungando le mani su Bremer. Ma il mercato sa essere beffardo: la Juve ha venduto De Ligt molto più rapidamente di quanto si potesse immaginare e ha portato via il brasiliano del Torino, il solo che sembrava in grado di poter rimpiazzare lo slovacco nella difesa nerazzurra senza creare sconquassi. Se adesso tutto dovesse tornare in ballo, l’Inter si scoprirebbe nuda: nessuna alternativa, nessuna soluzione. O, almeno, nessuna strada da poter percorrere senza incappare nel rischio di indebolire troppo il reparto".

"L’Inter valuta Akanji, fa sondaggi, osserva. Ma lo svizzero dovrebbe adattarsi all’Italia, ai metodi, ai moduli: come potrebbe diventare subito un nuovo Skriniar, un altro muro? Ammesso che si riesca a trovare un’intesa con il Borussia, il quale non ha alcuna intenzione di svenderlo benché il giocatore sia ai margini del mondo giallonero e in scadenza di contratto. Il timore - di Inzaghi e dei tifosi - è che alla fine i nerazzurri debbano rivolgersi a nomi d’emergenza, a difensori poco costosi e poco rassicuranti. Non può essere certo Acerbi, buon giocatore avanti con gli anni, a rimpiazzare uno dei marcatori migliori del mondo. Acerbi, che Simone aveva voluto a tutti i costi nella sua Lazio, sarebbe un’alternativa ideale per i titolari. Il sostituto di Ranocchia, insomma. Non di Skriniar".