Il giornalista Stefano Agresti, sulle pagine de La Gazzetta dello Sport, ha commentato le difficoltà di Inter e Milan col progetto per il nuovo stadio:
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Agresti: “Inter e Milan, scelta sbagliata. Stadio nuovo? Milano merita due impianti”
Milano è l’unica città d’Europa ad avere due squadre capaci di vincere la Champions League oppure la vecchia Coppa dei Campioni: il Milan l’ha conquistata sette volte, l’Inter tre. Non godono di un simile privilegio Madrid e Barcellona, Monaco di Baviera e Liverpool, Manchester e Lisbona, nemmeno Londra che di club in Premier ne ha sempre tanti (in questa stagione sono sei, ad esempio): tutte hanno avuto una società campione d’Europa, ma nessuna ne ha avute due. Se cerchiamo la capitale del calcio continentale, insomma, dobbiamo percorrere poca strada. È qui: a Milano, regina d’Europa grazie ai trofei europei di Milan e Inter, è cenerentola perché queste due grandi società devono convivere all’interno di San Siro.
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Questa situazione torna alla ribalta adesso che la costruzione del nuovo San Siro, obiettivo di Milan e Inter da anni, subisce un’altra frenata brusca. Tanto, troppo brusca, al punto che diventa terribilmente difficile immaginare la nascita del nuovo impianto milanese in quella zona non solo in tempi brevi o ragionevoli, ma anche dilatati. Al momento il progetto sembra destinato a finire su un binario morto. Come si può del resto immaginare di realizzare un’opera così importante senza l’appoggio del governo, ma dovendo anzi confrontarsi con la ferma opposizione dei rappresentanti dell’esecutivo? Eppure rossoneri e nerazzurri non si arrendono, vanno avanti, buttando denaro e tempo nel tentativo di far cadere un muro troppo resistente. Quando si renderanno conto che è uno sforzo inutile, cercheranno di aggirare l’ostacolo andando a costruire lo stadio altrove, magari a Sesto San Giovanni, ma comunque assieme: metà io e metà tu. Metà costi di costruzione, soprattutto: meglio risparmiare.
La vera questione, come detto, diventa proprio questa: la costruzione di uno stadio per due. Due club, due squadre, due tifoserie destinati a stare assieme. Un percorso diverso da quanto è avvenuto nel corso degli anni in ogni città d’Europa. Una scelta modesta, che non dovrebbe appartenere a grandi società come Milan e Inter, con un passato straordinario e un pubblico meraviglioso, capace di riempire San Siro anche per un ottavo di finale di Coppa Italia contro il Parma (è successo ieri). Di fronte a tanta storia e a tanta passione, Cardinale e Zhang intendono dividere le spese, con la conseguenza che tutto sarà dimezzato, o quanto meno ridotto in misura sensibile. Ovviamente anche gli introiti, che invece dovrebbero permettere alle due società di compiere un salto di qualità.
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