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RIYADH, SAUDI ARABIA - JANUARY 22: Giuseppe Marotta poses with the trophy at the end of the Italian EA Sports FC Supercup Final match between SSC Napoli and FC Internazionale at Al-Awwal Stadium on January 22, 2024 in Riyadh, Saudi Arabia. (Photo by Mattia Ozbot - Inter/Inter via Getty Images)
Si svolgerà a Roma il 15 maggio prossimo, con inizio alle ore 14,30 nella sala 'Walter Tobagi' della Federazione Italiana della Stampa (via delle Botteghe Oscure, 56) il convegno 'Sport Human Factor' - L’incidenza del fattore umano' sulla prestazione sportiva dell’atleta e sulla performance del club. L’iniziativa prosegue il ciclo di approfondimenti culturali, promosso dall’Associazione Italiana Calciatori e l’Associazione Italiana Allenatori, sul tema della salute e del benessere fisico e psicologico dell’atleta di alto livello. Al Convegno, aperto dal Presidente FIGC Gabriele Gravina e moderato dal Direttore Generale AIC Gianni Grazioli, oltre ai Presidenti AIC e AIAC Umberto Calcagno e Renzo Ulivieri, prenderanno parte Andrea Sartori (Fondatore di AD Football Benchmark), Pierre Lanfranchi (Direttore Centro Ricerche SAFF - Emeritus professor DeMontfort University Leicester), il Commissario Tecnico della Nazionale Luciano Spalletti e l’Amministratore Delegato dell’Inter Giuseppe Marotta.
Se nei precedenti convegni ('La salute del calciatore') svoltisi nel 2023, sono state analizzate le sollecitazioni che condizionano la prestazione dei calciatori, con particolare riguardo alla “fatica cumulativa” generata dall’elevato numero di impegni in uno spazio temporale ristretto, questo secondo appuntamento vuole concentrare l’attenzione su un’altra tipologia di fatica, pericolosa e difficile da quantificare e contrastare: la cd. “fatica ambientale”, ovvero l’impatto che l’ambiente professionale e umano ha sull’atleta. L’incontro si pone l’obiettivo di evidenziare come tale fatica, ampiamente sottostimata dagli operatori del sistema, generi effetti sulla performance dell’atleta e, conseguentemente, sulla performance sportiva ed economica del club per il quale l’atleta è tesserato.
Le Istituzioni e i Club si stanno rendendo conto che la difficoltà d’inserimento di un singolo atleta può incidere in maniera determinante sul risultato del gruppo che, oggi più di ieri, influisce sul risultato economico del Club. È un dato ormai acquisito che una condizione di “malessere” in un atleta di alto livello accresce il numero di errori tecnici e di giocate “perse”; diminuisce efficienza ed efficacia dei gesti tecnici; peggiora o rallenta le abilità di decision-making; influenza negativamente la visione periferica e la “lettura del gioco”; aumenta persino il numero di infortuni subìti. Di contro, è ormai acclarato che ogni calciatore (come e più di ogni lavoratore) esprime il massimo delle sue potenzialità in un ambiente “positivo”, che lo gratifica, con dirigenti e compagni di squadra che lo apprezzano e con uno staff tecnico che ne intuisce e ne valorizza le inclinazioni.Obiettivo di questo convegno è quello di provare ad affrontare questa complessa ed inedita tematica da differenti prospettive di analisi. Evidenziare l’importanza del “fattore umano” e “ambientale” sui risultati sportivi del singolo e della squadra nonché sulla performance economica dell’azienda sportiva.
(LaPresse)
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