- Squadra
- Calciomercato
- Coppa Italia
- Video
- Social
- Redazione
ultimora
In molti hanno paragonato la situazione legata a Mauro Icardi a quella di Michelangelo Albertazzi, che ha fatto causa al Verona che lo aveva messo fuori rosa. Il difensore, interpellato da Calciomercato.com, ha commentato anche la vicenda dell'attaccante argentino.
Raccontaci cosa ti è successo.
"Mi avevano messo fuori squadra, così ho fatto causa al Tribunale Sportivo per il reintegro e l'ho vinta. Ma dalla parte della società non è cambiato nulla, addirittura il ds Fusco mi disse che non gli importava nulla. Così ne ho fatta un'altra per ottenere lo svincolo e ho vinto anche quella. Adesso eccomi qui, ad allenarmi da solo in attesa di un progetto concreto dal quale ripartire".
Come venivi trattato in quel periodo?
"Ero escluso da tutto: non facevo le riunioni, non mi facevano pranzare con il gruppo, ero costretto a cambiarmi in uno spogliatoio a parte e non potevo nemmeno allenarmi col pallone. Durante le sedute ero sempre in disparte a correre e fare esercizi fisici con un preparatore".
Hai avuto modo di parlare con la società?
"Sapevo che non avrei mai giocato, chiedevo solo di potermi allenare con gli altri per tenermi in forma. Nulla di più. Poi a gennaio avrei trovato un'altra squadra. Ma nonostante avessi vinto la prima causa, questo non è successo".
Così sei stato messo fuori rosa.
"Sì, mi ci sono ritrovato da un giorno all'altro senza che mi dicessero nulla. Poi mi hanno spiegato il loro motivo e le cose sono peggiorate sempre di più. Ho avuto scontri duri con i dirigenti, ho registrato tutte le conversazioni. Mi dicevano che non sarei stato mai più con i miei compagni".
Che idea ti sei fatto della situazione di Icardi?
"La mia è stata una situazione drastica, nella quale addirittura ho dovuto prendere un registratore per evitare che qualcuno potesse pensare che mi ero inventato le cose. Magari a lui basta solo il primo step con il reintegro in rosa. Sarebbe la soluzione migliore per tutte le parti".
Ti senti di dare qualche consiglio all'argentino?
"Se veramente gli impediscono di svolgere l'attività completa con la squadra, fa bene a fare causa e a far valere le sue ragioni. Per me il rispetto è fondamentale in ogni campo, tutti i calciatori hanno gli stessi diritti".
© RIPRODUZIONE RISERVATA