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Intervenuto ai microfoni di Sky Sport, Demetrio Albertini, consigliere della Figc, ha parlato così dell'ipotetica ripresa degli allenamenti e del campionato italiano: "Io faccio parte del Consiglio Federale, ma non voto. La mia riflessione è che fino ad oggi si è parlato di quello che non si può fare: oggi il calcio deve sapere se si può ricominciare e chi deve decidere deve farlo. Il calcio non è un mondo a parte: non è semplice immaginare di riprendere velocemente. Chi ha il monitoraggio della situazione, ovvero il Governo, deve cominciare a dire se possiamo o non possiamo ricominciare: il calcio sta cercando di essere pronto, ma non esclude la possibilità di non riprendere. Dobbiamo capire se entro il 20 i giocatori all'estero possono rientrare per i 14 giorni di quarantena. Il mondo del calcio non può discostarsi dalla salute. L'azienda calcio sta provando ad essere pronta, chi governa deve dire quando e se si potrà riaprire. Noi dipendiamo da una decisione che deve arrivare dal Governo e dal ministro Spadafora. Il mondo del calcio si sta confrontando sul come riprendere, dando un contributo al ministro: quando ce lo deve dire il Governo e chi monitora il paese".
I derby con Bergomi?
"Non ci siamo menati tanto, ma io non mi avvicinavo all'area per non andare dove c'era lui (ride, ndr). La nostra generazione ha vissuto veramente il derby: non è vero che vale solo tre punti. Se uno sente addosso il senso di appartenenza, e io e Bergomi l'avevamo, il derby è una partita diversa".
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