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Intervistato da Tuttosport, l'ex centrocampista del Milan Demetrio Albertini ha parlato dell'Inter di Conte e anche del progetto Nuovo San Siro:
Si aspettava che a Conte bastasse così poco tempo per trasformare l’Inter?
«Prendere Antonio come allenatore è uno stimolo anche per i dirigenti perché lui ogni giorno ti pone un problema da risolvere e, se non c’è, te ne crea uno perché non si accontenta mai. Quello è sempre stato il suo metodo di lavoro. Piuttosto all’Inter mi ha stupito il poco tempo che ha impiegato a creare questa grande simbiosi con la squadra».
Che effetto le ha fatto vedere l’Inter per un tempo dominare il Barcellona?
«Da una parte è stato bello, dall’altro da milanista... un po’ una sofferenza. Scherzi a parte, l’Inter ha le qualità per essere dov’è. E tutto quello che ha fatto lo sta conquistando con il lavoro e con una programmazione importante, che è fondamentale per ottenere un certo tipo di risultati».
A Barcellona ristrutturano il Camp Nou perché è un’icona, mentre a Milano San Siro vogliono demolirlo: che ne pensa?
«Dal punto di vista emotivo è una tristezza, ma da dirigente ho una convinzione che è quella di non avere la propria storia come prospettiva. San Siro è la storia, ma oggi il tifoso ha bisogno di qualcosa di diverso. Lo stadio, così com’è, non può essere una casa moderna per Milan e Inter. A me, se si potesse, piacerebbe che il Meazza venisse ristrutturato. Questo perché il senso di appartenenza va difeso fino alla morte».
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