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Direttamente dagli studi Sky Sport, il giornalista Alessandro Alciato ha parlato del difensore dell'Inter Andrea Ranocchia: "Con Conte ha trovato un allenatore che crede molto in lui. Ma era successo anche Spalletti, sarebbe ingiusto dimenticare lui. La sua storia è un po' particolare perché nella vita c'è chi ha paura di svelare le proprie paure e di ammetterle. Lui l'ha fatto e si affidato a un Mental Coach. Ranocchia, dopo aver toccato il fondo, non ha detto "Sono un giocatore finito", anche perché chi è Ranocchia e cosa possa dare lo sappiamo tutti. È un giocatore con classe che si era un po' perso".
"Ranocchia è uno che all'Inter, nonostante i momenti di difficoltà come il prestito alla Sampdoria, ritorna sempre. Non si lamenta mai, come quando è stato schierato nel ruolo di centravanti con Stramaccioni o nella passata stagione con Spalletti, o quando gli era stata tolta la fascia".
"Nell'caos Icardi lui era il capitano aggiunto perché i compagni andavano da lui, gli chiedevano consigli e lui parlava nello spogliatoio. Puoi essere capitano anche senza fascia. Questo è stato apprezzato dai compagni e dalla società. Per questo è uno che o rimane o torna sempre: è uno che può dare tanto".
"Quest'anno ci sarà sicuramente spazio per lui. Conte non fa beneficenza: se non sei all'altezza, non giochi. Se Ranocchia gioca è perché Conte pensa che sia da Inter. Se l'ha tenuto è perché crede in lui. Il Ranocchia di oggi non è quello di qualche tempo fa sul campo".
"In Ranocchia era caduta l'autostima. Parliamo di tattica ma la testa è importantissima: se non ti senti all'altezza, poi tutto viene di conseguenza. Se nella testa si interrompe qualcosa, poi diventa tutto più difficile. La parte più difficile è riprendere il filo dopo che si è rotto qualcosa. È fondamentale la consapevolezza: "C'è un problema e posso uscirne". È successo anche a Ranocchia e da quel punto in avanti è iniziata la risalita, anche in maniera più lenta rispetto al previsto, ma le cose procedono bene".
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