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Alessia Fabiani ha giocato a pallavolo fino a vent'anni (anche in serie B). Ma nella sua vita c'è stato spazio anche per il calcio: "Quello c’è sempre stato, merito di mio padre che mi ha trasmesso la passione per l’Inter. Lui dice che un interista si riconosce perché ha sempre il sorriso, lo sguardo intelligente e... tanta pazienza. Andavo a San Siro quando abitavo a Milano, naturalmente in curva. Una sensazione bellissima e i tifosi mi riconoscevano e mi facevano i cori. Adesso ho un figlio romanista, vedere la sua emozione quando entra allo stadio è bellissimo".
Mediaset il trampolino di lancio con il calcio - "Sì, diciamo le cose come stanno. La mia carriera è decollata grazie alla bellezza, inutile girarci intorno. Mi sono divertita molto a Pressing Champions League e a Guida al Campionato, soprattutto per il rapporto che si era creato con Raimondo Vianello. Un personaggio fantastico, tanto che avevo pensato di fare la tesi di laurea su di lui e la storia della tv. Mi prendeva in giro per i vestiti che indossavo ma sempre con la sua sottile ironia. Tre giorni all’Università e tre giorni a registrare a Cologno. Ma c’era tempo anche per aperitivi, cene e serate in discoteca. In testa però c’era sempre la stessa idea, quella di fare l’attrice. Mi sono laureata in Beni Culturali nel 2008 e poi ho iniziato un altro percorso come attrice di teatro".
Flirt con qualche calciatore? "Uno solo (ride). Con Alessio Tacchinardi e devo ammettere che mi piaceva molto. Adesso non mi interessano più, ma non sono d’accordo con chi li critica. Sono pieni di talento e hanno una grande disciplina, sia fisica che mentale. Se mio figlio facesse il calciatore non mi dispiacerebbe. E poi, vuoi mettere l’emozione di giocare in uno stadio davanti a centomila persone?".
(Gazzetta dello Sport)
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