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Alla Champions non si può mentire, l’Inter azzanna l’euroderby. Rammarico non averla chiusa

Alla Champions non si può mentire, l’Inter azzanna l’euroderby. Rammarico non averla chiusa - immagine 1
L’Inter domina in lungo e in largo nel primo tempo, ma ha il demerito di non aver fatto anche il terzo gol

L’Inter domina in lungo e in largo nel primo tempo, ma ha il demerito di non aver fatto anche il terzo gol. La prima frazione di gioco è stata ampiamente dominata dai nerazzurri che potevano chiudere con un bottino ben più ampio.

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“Alla Champions non si può mentire e in effetti campionato e Coppa Italia non le raccontavano bugie. In stato di grazia da 5 partite, nelle quali ha sempre vinto col corredo di 15 gol fatti e solo uno incassato, l’Inter ha azzannato anche l’Euroderby d’andata, rendendo quello di ritorno, tra sei giorni, una scalata complicata per il Milan. Dopo 11’ gli indemoniati discepoli di Simone Inzaghi, che sarà un po’ più difficile ora definire allenatore precario, erano già sul 2-0, grazie ai folgoranti gol da giovincelli di Dzeko, anni 37, e Mkhitaryan, anni 34”, scrive Repubblica.

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"Dopo poco più di mezz’ora potevano rammaricarsi per lo squassante palo di Çalhanoglu al 16’, per la ribattuta di Barella respinta di piede da Maignan e per il rigore dato e tolto dal Var a Lautaro, sfuggito al molle Kjaer, poi graziato per il successivo contrasto in area. Alla fine del primo tempo, viste altre 2-3 azioni verticali spezzate forse dall’inconscio appagamento, il rammarico era perfino aumentato: consisteva nell’avere tenuto ancora in bilico il risultato", aggiunge il quotidiano.

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