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Alla scoperta di Matias Vecino, il nuovo centrocampista dell’Inter. El Viejo…
E' ormai questione di giorni, se non di ore e poi Matias Vecino sarà, a tutti gli effetti, un nuovo giocatore dell'Inter. Soprannominato El Viejo è sempre stato un giovane vecchio. L’altro soprannome è Mate, per la bevanda sudamericana che lo fa impazzire. Il centrocampista uruguaiano è il risultato del lavoro di due allenatori che hanno visto in lui qualcosa di speciale: Maurizio Sarri e Paulo Sousa. E che hanno trasformato una pietra grezza in un gioiellino da ventiquattro milioni di euro. La stagione che sta per cominciare dirà se effettivamente li vale. Ma da quanto Matias ha fatto vedere negli ultimi anni la risposta è più sì che no. Vecino sbarca a Empoli nell’agosto del 2014. La Fiorentina che lo aveva acquistato dal Nacional Montevideo per 2,5 milioni continua a farlo girare per l’Italia in attesa di «inquadrarlo». Il giovanotto ha dei numeri, ma non convince al cento per cento. Insomma, è bravo però… Matias entra nel laboratorio di Sarri in punta di piedi. Ma è amore a prima vista. L’uruguaiano perde qualche chilo e inizia a lavorare ore e ore sui movimenti in mezzo campo. L’allora tecnico dell’Empoli lo modella usando video, disegni alla lavagna, schemi buttati giù sul block-notes. Facendogli ripetere cento volte determinati esercizi. Vecino è il prototipo del tuttocampista. Ha fisico, corsa e un tiro dalla distanza che fa male. Molto male. Sarri quando andrà al Napoli cercherà di portarselo dietro. Fallendo di poco l’assalto. Da centrocampista centrale garantisce due fasi: copertura per la linea difensiva e capacità di verticalizzare palla al piede. Si completa in maniera ideale con Badelj che è più tattico e ragionatore. Inoltre, come ha spiegato Pioli, arrivando da dietro riesce comunque a rendersi molto pericoloso in fase conclusiva. È un uomo che vale 5-6 gol in campionato.
(Gazzetta dello Sport)
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