LEGGI ANCHE
Però ora Spalletti sembra intenzionato a far giocare Retegui.
«Secondo me è sbagliato. Avrei confermato la squadra che ha giocato con la Spagna: se vinci sei tranquillo, ma se perdi una partita hai il doppio della rabbia».
Ma che centravanti è Retegui?
«Bravo, non un fenomeno. Il suo punto di forza: è uno che sfrutta quasi tutte le occasioni che ha, un grande finalizzatore».
Cosa può avere più di Scamacca?
«Meno pressioni, dunque forse meno timori. E forse collabora con il centrocampo in modo diverso, lo aiuta correndo e tornando molto. Retegui si sacrifica tanto e questo per una squadra può essere importate. Però...».
Però?
«Un centravanti non può passare 90’ a tornare indietro, a rincorrere gli avversari: correre sì, ma non a vuoto, inutilmente. Un centravanti non può essere stanco, deve essere lucido quando arriva l’attimo di sfruttare una chance».
Per Retegui giocare nell’Italia si è presentata come una chance reciproca: ma lei che lo è stato, come vive davvero un oriundo il giocare per un Paese che non è quello dove è nato?
«Quando giochi non pensi se sei nato in Italia o in Argentina, vuoi solo vincere e fare bella figura. Retegui ha scelto la maglia dell’Italia, vuole vincere per questa maglia. E fare bella figura per se stesso».
© RIPRODUZIONE RISERVATA