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Dalle colonne della Gazzetta dello Sport, Alessandro Vocalelli analizza il momento complicato che stanno attraversando l'Inter e Simone Inzaghi. "Inzaghi è un bravo allenatore e non si può mettere in discussione tutto il suo lavoro all’Inter alla luce delle difficoltà - anche grandi - di questo avvio di stagione. Può succedere, ed è successo a tutti i tecnici, di dover fare i conti con un momento di calo generale, legato anche alla scarsa brillantezza della squadra, agli infortuni (non può non pesare quello di Lukaku), ad una questione anche psicologica. Il tempo per rimediare c’è tutto e anche se il girone di Champions è molto complicato, bisogna continuare a guardare avanti con fiducia".
"Si dice l’Inter abbia scelto Inzaghi per continuare sul solco di Antonio Conte e del suo 3-5-2. Sicuramente è vero, ma la forza di quella squadra, o uno di punti di forza di quella squadra, era la presenza di due esterni formidabili come Hakimi e Perisic. Siamo sicuri che, anche senza di loro, l’Inter debba provare sempre e solo a replicarsi? O non sarebbe il caso di studiare qualche alternativa tattica? Ma l’aspetto in cui forse Inzaghi deve dare una sterzata ancora maggiore è legato al suo modo di gestire gli equilibri nello spogliatoio. Che senso ha mettere in campo Onana e subito annunciare il ritorno di Handanovic? Ci cono momenti in cui servono scelte nette, perché è meglio scontentare qualcuno stimolandolo a dare ancora di più. Insomma, il salto di qualità dell’Inter passa anche per il salto di qualità di Simone Inzaghi. L’immobilismo non ha mai pagato, neanche nel calcio".
(Gazzetta dello Sport)
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