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Altobelli ricorda l’Inter di Bersellini: “Uno scudetto che ne vale 100. Il ricordo più bello? Il 4-0 alla Juve”

Il ricordo dell'ex calciatore dell'Inter nel giorno dell'anniversario dei 40 anni del 12° scudetto del club nerazzurro

Alessandro De Felice

Nel giorno del 40° anniversario dello scudetto numero 12 della storia dell'Inter, quello dell'ultima Inter formata completamente da italiani e guidata da Bersellini, Alessandro Altobelli - uno dei protagonisti - ha rilasciato un'intervista a La Gazzetta dello Sport: "Eravamo completi, perché avevamo tecnica, grinta e corsa grazie alla preparazione di Onesti. Una squadra moderna, con un gruppo di amici, tutti italiani, molti cresciuti nel settore giovanile. Ci completavamo alla perfezione in campo e fuori, perché eravamo tutti bravi ragazzi, seri, senza teste matte, anche se Bersellini a volte ci teneva in ritiro tutta la settimana, tra campionato e coppe".

Il ricordo più bello?

"Troppo facile: il 4-0 a San Siro contro la Juventus. Quel giorno ho fatto una tripletta e nessuno poteva immaginare di segnare tre gol al grandissimo Zoff. Il primo è stato su rigore, sul secondo mi sono nascosto dietro Tardelli e ho sfruttato un suo retropassaggio, sul terzo ho fatto un stop e ho messo il pallone nell’angolino. Poi sono anche riuscito a far segnare il quarto a Muraro. E così quel giorno abbiamo mandato un segnale a tutti, facendo capire che eravamo noi i più forti".

Lei ha segnato 15 gol, mentre Beccalossi era l’idolo dei tifosi. Oltre a voi due, c’è qualcuno che avrebbe meritato più considerazione dalla stampa e dai tifosi?

"In quell’Inter non eravamo decisivi soltanto noi due. È vero che io ho segnato più di tutti e Beccalossi era un genio, ma noi non avevamo punti deboli. Bordon era un signor portiere, Oriali e Marini poi sono diventati campioni del mondo, ma io ricordo anche l’importanza di Caso e Mozzini, di Baresi e Pasinato, di Canuti e Muraro. Forse uno un po’ sottovalutato è stato Bini, che era un vero capitano, leader della difesa, importantissimo nello spogliatoio".

Che cosa vi ha regalato il presidente Fraizzoli?

"Un orologio con la dedica “Dall’alfa all’omega”, perché ripeteva con orgoglio che eravamo stati in testa da soli dall’inizio alla fine".

Quello scudetto ha avuto un sapore particolare anche perché l’Inter non fu nemmeno sfiorata dallo scandalo delle scommesse…

"Premesso che eravamo la squadra più forte e abbiamo vinto meritatamente, quello scudetto senza macchia in campo e fuori ne vale cento, per la nostra serietà e onestà perché nessuno si è mai permesso di avvicinarci".

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