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Intervistato da Repubblica, Alessandro ‘Spillo’ Altobelli ha parlato del buon momento che sta attraversando l'Inter, attesa dalla prima gara in Champions contro lo Slavia Praga.
Come vede l’Inter di Conte?
"Bene. L’allenatore comanda davvero, come in tutte le squadre che funzionano. Succedeva anche con Herrera, Bersellini, Trapattoni, Mancini, Mourinho".
È un’Inter da scudetto?
"Non è ancora al livello di Juve e Napoli, ma si percepisce una bella elettricità. Vietato però dire che sarà la sorpresa del campionato. Un po’ perché è l’Inter, quindi qualsiasi risultato non sarebbe sorprendente. E un po’ perché porta sfiga".
Oggi è obbligatorio vincere?
"Certo, a tutti i costi. E anche al ritorno. Con Barcellona e Borussia nel girone, se non batti lo Slavia Praga diventa tutto troppo difficile".
Quale può essere l’arma in più dell’Inter quest’anno?
"Verrebbe da dire Sensi. Ma non dimentichiamo il blocco di difesa. Fa paura: Handanovic, Godin, De Vrij e Skriniar. Ma è Conte il vero plus. Con il suo carisma può fare tutto".
Pensa che avrebbe saputo recuperare Mauro Icardi, se la società glielo avesse chiesto?
"Penso di sì. Con Antonio giocano tutti bene, e sarebbe riuscito a farlo ragionare, ma l’Inter ha fatto bene ad allontanarlo. Mauro è uno dei cinque attaccanti più forti al mondo, ma nei mesi passati ha preso solo decisioni scellerate. Non manca a nessuno. Oggi l’Inter è un bel gruppo, si vede".
E come si crea il gruppo?
"Allenamenti, cene, chiacchiere, vicinanza. L’allenatore deve sapere disinnescare l’invidia naturale che chi non gioca prova per i titolari. Conte in questo è fenomenale. Lo è stato alla Juve e in Nazionale. Anche chi sta in panchina si sente parte di un progetto. È importante che i veterani accolgano i nuovi".
Nella sua Inter chi erano i senatori?
"Io, Bini, Beccalossi. E soprattutto Oriali, preziosissimo allora come oggi. Da dirigente parla con i toni giusti, evita problemi. Lele ha tentato di fare ragionare Icardi, come ci ha provato Zanetti. Ma ormai Mauro non ascoltava più nessuno. Per fortuna, fino a giugno, la questione Icardi non si porrà".
Come legge la polemica fra Sarri e Conte sul calendario?
"Ricordando a Sarri che la Juve politicamente è la parte più forte, Conte ha chiarito ai tifosi interisti di sentirsi nel progetto nerazzurro al cento per cento. È stato abile. Spesso gli allenatori usano la polemica per dare carica all’ambiente. Lo faceva Herrera, lo fa Mourinho. Ma la vera disputa quest’anno è quella fra il maestro Marotta e l’allievo Paratici. Aggiunge pepe alla rivalità fra Inter e Juve".
(Repubblica)
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