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La forma però incide. Per citare Lautaro, «se uno si sente in ritardo come mi sento io…».
«Non è al meglio fisicamente, questo è sotto gli occhi di tutti. Ma ero allo stadio per il derby e l’ho visto darsi parecchio da fare, ha servito l’assist a Dimarco. Più che la forma, a Lautaro manca la scelta giusta sotto porta: dopo il primo gol la condizione crescerà all’improvviso».
Inzaghi lì davanti insiste: ancora ThuLa. Giusto così?
«Thuram è partito alla grande e con lui Lautaro si trova a occhi chiusi, giusto puntare su di loro. Detto questo, in rosa c’è Taremi, che è un centravanti forte, completo e lavora di squadra. Forse è arrivato il momento di dargli più spazio».
A proposito di spazio, Frattesi ha l’occasione di prendersi l’Inter. È pronto a fare il Barella?
«È un ragazzo coraggioso, non soffre la pressione, anzi, più le responsabilità aumentano più lui si esalta: lo abbiamo visto in Nazionale dove è un titolare e segna come un attaccante. In più ha sulle spalle un anno di Inter, conosce l’ambiente e le idee di Inzaghi, ha tutto per non far rimpiangere Barella. Anche se non sarà facile: quando Nicolò sta bene, lavora per tre».
Anche Zielinski scalpita...
«Lo conosciamo: esperienza e qualità. E a Manchester ha avuto un bell’impatto. Ma io mi fido di Inzaghi: quante volte ha sbagliato formazione? In più quest’anno ha una rosa talmente profonda che può sbizzarrirsi e scegliere con serenità. Per me devono andare sempre in campo i migliori. Ecco, di migliori Inzaghi non ne ha 11, ma 25: è una grande ricchezza».
Quindi vietato scegliere tra campionato e Champions?
«Mai scegliere! Guai a ragionare dando priorità a una competizione rispetto all’altra, sarebbe un errore gravissimo. E uno spreco: l’Inter è attrezzata per scudetto e Champions».
In A però insegue. Perché?
«Perché è indietro di condizione, si è visto nel derby: il Milan arrivava quasi sempre prima. Forse sta pesando una preparazione diversa, c’è da arrivare fino a giugno col Mondiale per club. Il campionato però è partito nel segno dell’equilibrio: quando l’equilibrio si spezzerà l’Inter sarà in prima fila. Ne sono sicuro».
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