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La storia di Ali Dia, l’uomo che ingannò il Southampton

Gianni Pampinella

L'incredibile storia di Ali Dia che si spacciò per il cugino di Weah e raccontata dalla bandiera del Southampton Matt Le Tissier

"È il 1996 e l'allora allenatore del Southampton Graeme Souness riceve la telefonata di uno che dice di essere George Weah. Il Southampton, nel frattempo, lotta per non retrocedere e allora quella chiamata suona come una speranza: se Weah raccomanda suo cugino vuil dire che parliamo di un buon giocatore e allora Souness pensa, in quella situazione disperata di classifica, che li avrebbe aiutati a non retrocedere. Eppure a Souness è stato detto che questo tale Ali Dia aveva giocato con Weah al Paris Saint-Germain, chi meglio di lui per risollevare le sorti della squadra? Senza prendere altre informazioni, Dia firma un contratto di un mese e gli viene assegnata la maglia numero 33. Ma il primo giorno di allenamento non va come ci si poteva immaginare. "Graeme Souness è stato responsabile in quel momento. Egli (Dia) è sceso in campo il venerdì mattina, si è allenato con noi e ad essere onesti non sembrava per niente un buon giocatore" dice Matt Le Tissier, bandiera del Southampton.

""Dopo l'allenamento ho pensato che non l'avremmo più visto e invece si presentò anche il giorno dopo nella partita contro il Leeds". Poi arriva tra l'incredulità dei giocatori, il momento di Dia: dopo 32 minuti di gioco proprio Le Tissier si infortuna ed è costretto a uscire al suo posto entra proprio Dia. "Correva in mezzo al campo come Bambi sul ghiaccio. E 'stato molto, molto imbarazzante da guardare. Souness in realtà ha dovuto sostituirlo perché era davvero pessimo. Non ho idea se fosse cugino o no di George Weah. Non credo che lo fosse. Il giorno dopo non si presentò al campo, da quel giorno non l'abbiamo più visto". In seguito si scoprì che aveva giocato nelle serie minori del campionato francese e che Weah non sapesse neanche chi fosse, altro che il cugino.

"(Daily Mail)

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