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Ambrosini: “Milan, derby occasione per la svolta. Inter favorita, Barella top”

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Massimo Ambrosini, ex centrocampista del Milan, ai microfoni del Corriere della Sera ha presentato i temi principali del derby di Milano, in programma domenica sera a San Siro: “Al derby arriva favorita l’Inter, questo è chiaro, ma...
Fabio Alampi Redattore 

Massimo Ambrosini, ex centrocampista del Milan, ai microfoni del Corriere della Sera ha presentato i temi principali del derby di Milano, in programma domenica sera a San Siro: "Al derby arriva favorita l'Inter, questo è chiaro, ma per i rossoneri è una grande occasione per la svolta. E questo potrebbe fare la differenza".

Fonseca in caso di sconfitta pesante rischia il posto…

"È un'occasione per tutti: giocatori, allenatore, società. Serve un segnale che fin qui non c'è stato. È proprio quando sei spalle al muro che a volte puoi trovare energie che non sai di avere, anche mentali, più ancora che fisiche. Il derby è speciale anche per questo".


Ibrahimovic, che lei conosce bene, suo compagno di gite in montagna che sono diventate cult sui social, è nel mirino dopo la frase dei leoni e dei gattini prima del Liverpool. Cosa può dare Zlatan al Milan in questo momento critico?

"La risposta a stretto giro di vite va data sul campo, dai giocatori, la palla ce l'hanno loro. Zlatan, che ha consegnato all'allenatore una squadra forte, può contribuire con la sua leadership a preparare il derby nel modo migliore. Ma la palla adesso passa ai giocatori".

Due leader come Leao e Theo Hernandez fin qui hanno deluso, anche negli atteggiamenti.

"Ci sono momenti in cui serve forza interiore per ribellarsi alle avversità. Questa forza fin qui si è vista poco. Domenica avranno l'opportunità per invertire la tendenza".

Cosa è mancato al Milan fin qui?

"Equilibrio e atteggiamento. Un'idea chiara di come attaccare e difendere, di come stare in campo, dall'inizio al 90'. Nei primi minuti col Liverpool ha dimostrato di cosa è capace quando attacca: penso a Pulisic, Loftus-Cheek, Reijnders. La squadra è stata costruita bene, i giocatori ci sono. Bisogna dare loro un po' di autostima, anche".

La chiave tattica sarà a centrocampo, come negli ultimi derby?

"Più che l'aspetto tattico, stavolta conterà parecchio la situazione di cui parlavamo prima: il Milan deve dare una risposta di squadra, di cattiveria, di compattezza, di unità".

L'Inter ha impressionato anche in casa del City. Guardiola dice che può vincere la Champions.

"Se la può giocare, sicuro. Oggi l'Inter non ha più nessun complesso di inferiorità. E questo fa la differenza. Negli anni Simone Inzaghi è cresciuto moltissimo, tatticamente e non solo: all'inizio della carriera non mi sembrava volesse sperimentare, invece oggi la sua squadra ha un'enorme varietà di giocate, ma sempre con equilibrio. E poi ha grande abilità nella gestione dei giocatori, è entrato nella loro testa. Ma la sua principale qualità è che continua a migliorare".

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Da ex centrocampista: il reparto di mezzo è il vero segreto dell'Inter?

"Penso a Barella: oggi è un top player internazionale".

Lautaro non attraversa una fase brillante. Un piccolo vantaggio per il Milan?

"Fossi in un giocatore del Milan, ci spererei ma non ci conterei".

Cosa hanno detto queste prime quattro giornate?

"Che l'Inter è rimasta la più forte. La griglia di partenza è stata rispettata, fin qui. Taremi e Zielinski hanno migliorato la rosa. Il divario con le inseguitrici è rimasto".

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