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Daniël Esajas conosce da anni Denzel Dumfries. La stretta amicizia tra i due è iniziata quando Esajas ha svolto uno stage presso il Barendrecht, dove giocava l'esterno nerazzurro. "Era speciale, mi colpii la sua positività e la sua energia. Sa quanto Dumfries abbia lavorato duramente per arrivare ad alti livelli e quante privazioni per arrivarci, ad esempio Dumfries non beve alcolici. "È fantastico di questi tempi, quando ci sono così tante distrazioni in agguato. Quando è venuto a mangiare a casa nostra una volta, abbiamo preparato delle patatine. Non ha preso salsa e ha detto "fa male". Non riuscivo davvero a capirlo, ma dice tutto sulla sua determinazione".
Il passaggio all'Inter: "Abbiamo avuto molti contatti in quelle settimane. Poteva anche andare all'Everton in quel momento. L'Inter era una possibilità concreta, ma prima doveva vendere dei giocatori. Se fossi stato nei suoi panni, sarei andato all'Everton. Ma capisco la sua scelta. Giocare a calcio con i campioni d'Italia, giocare in Champions League. Questo è un sogno. Raiola? Molte persone parlano negativamente di quell'uomo, ma è davvero bravo per i suoi giocatori. Questo mi ha colpito. Il giorno dopo l'arrivo a Milano, dopo che tutte le formalità erano state espletate e Dumfries aveva superato la visite mediche, abbiamo festeggiato e mangiato in un ristorante dove c'erano anche Giroud e Dzeko che erano seduti un po' più in là".
Dopo un periodo di adattamento, Dumfries è uno dei titolari dell'Inter di Inzaghi: "La gente sottovaluta il trasferimento in Italia. Alcuni non parlano affatto inglese, quindi la comunicazione è difficile. E ovviamente anche la concorrenza di Matteo Darmian che è un giocatore forte. Hanno vinto con lui, quindi l'allenatore non aveva motivo di cambiarlo".
(ad.nl)
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