00:26 min

ultimora

Il ruggito della prima della classe: Inter, quando fai così non c’è storia

Fabio Alampi Redattore 
I nerazzurri di Inzaghi travolgono l'Atalanta e lanciano un grande segnale al campionato: l'analisi di Fcinter1908

In una torrida serata di fine agosto ecco arrivare il primo segnale diretto al campionato di Serie A 2024/25. La firma è quella dei campioni d'Italia in carica: l'Inter di Simone Inzaghi, nel primo big match della nuova stagione, travolge l'Atalanta con uno scoppiettante 4-0 che in un colpo solo restituisce al popolo di San Siro la versione migliore di una squadra che nelle prime due giornate non era stata di certo brillante (comprensibilmente, complici i carichi di lavoro e le temperature elevate) e avvisa tutte le pretendenti allo scudetto.

Il ruggito della prima della classe

—  

L'Inter indossa l'abito delle serate migliori: la manovra è fluida, il ritmo è alto, le giocate sono di altissimo livello. L'approccio iniziale in entrambi i tempi è pressochè perfetto: 10 minuti e il risultato è già sul 2-0 (autogol di Djimsiti e capolavoro di Barella), stesso discorso nella ripresa, con la doppietta di uno scatenato Thuram in apertura di frazione. Nel mezzo, occasioni a ripetizione e una ferocia da finale di Champions League, anche a risultato sostanzialmente acquisito. Un grandissimo segnale di mentalità, alla faccia di chi continua a chiedere se questo gruppo ha ancora fame di vittorie...

Trasformazione completata

—  

Infine, una citazione a parte la merita - e non potrebbe essere altrimenti - Marcus Thuram: due gol segnati, uno procurato, un palo colpito. Un vero e proprio pericolo costante per la difesa dell'Atalanta. Seconda doppietta in tre partite di campionato dopo quella rifilata al Genoa, testa momentanea della classifica marcatori. L'aspetto da sottolineare, tuttavia, è il modo in cui sono arrivate queste reti: due zampate da rapace d'area di rigore, da consumato numero 9. La trasformazione in centravanti vero e proprio, iniziata la scorsa estate ad Appiano Gentile, appare ormai definitivamente completata. Il tutto senza perdere quelle accelerazioni e quella capacità di svariare su tutto il fronte avanzato, eredità del suo background da esterno offensivo, che lo rendono un attaccante unico nel suo genere.