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Mercoledì sera l'Inter affronterà il Napoli a San Siro. Dopo il pareggio col Chievo, i nerazzurri si ritroveranno di fronte alla squadra di Ancelotti; il tecnico del Napoli, intervistato da Repubblica, ha parlato anche di Inter:
Ora affrontate l’Inter, che vive un momento delicato.
«Non so, danno l’impressione di essere una squadra e una società in crescita, ogni anno inseriscono giocatori importanti».
Che rapporto ha con Spalletti?
«È un amico, mi è venuto a trovare a Madrid quando era fermo. Io ho un rapporto di stima un po’ con tutti i colleghi. E poi ora tanti miei giocatori allenano: Gattuso, Inzaghi, Nesta, Oddo».
A Gattuso fa qualche seduta telefonica antistress?
«Lui è molto coinvolto, all’inizio è così: hai meno certezze, ti fidi poco degli altri, cerchi di fare tutto tu. Poi capisci che è fondamentale dedicare un po’ di tempo a te stesso. Quando ho iniziato stavo 24 ore al giorno sul pezzo, era il ‘96 e ho detto: nel 2000 smetto. Siamo nel 2018...».
Negli ultimi anni al calcio italiano è mancata Milano.
«Le vicende societarie hanno inciso. Ora sembra che l’Inter si sia sistemata, c’è un progetto chiaro. Il Milan è più in via di definizione: il fondo Elliott in 5 anni cercherà di portare il club ad alto livello e poi arriverà un altro proprietario».
Ma lei è stato davvero vicino a tornare al Milan?
«Due volte.Quando sono andato via dal Real Galliani è venutoacaccia a Madrid, ma dovevo riprendermi da un problema alla cervicale. E poi un’altra volta con Fassone c’è stato un mezzo tentativo, dopo il Bayern»
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