Nel suo ultimo libero, Carlo Ancelotti spiega i motivi che lo hanno spinto a lasciare il RealMadrid nell'estate del 2015: "Le cose andavano bene, ma c'erano due grossi problemi", spiega l'allenatore. "Il primo causato da una statistica della UEFA che diceva che la squadra non si allenava abbastanza come gli altri club europei. Avevamo vinto 22 partite di fila, quindi stavamo facendo tutto nella maniera giusto. Ma abbiamo perso una partita proprio quando uscì questa statistica e allora il club fece pressione: "Si deve lavorare di più", io non ero d'accordo. Era un segno che a Madrid hanno avuto più fiducia nei numeri che nel mio lavoro". Poi l'allenatore spiega il secondo problema: "Il direttore generale mi ha detto che il presidente (Florentino Perez, ndr) voleva parlarmi. Quando sono andato nel suo ufficio mi disse che l'agente di Bale lo aveva chiamato. Lo avevo sostituito il 4 gennaio (sconfitta al Mestalla contro il Valencia per 2-1, ndr), l'agente si lamentava del fatto che Gareth voleva giocare più al centro. Il presidente mi ha detto che intenzioni avevo e io ho risposto nessuna. Non potevo cambiare il sistema di gioco nel mezzo della stagione. Da allora il rapporto con il presidente non è stato più lo stesso".
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(As)
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