ultimora

Anche il calcio spagnolo accusa la crisi. Entro il 2016…

Riccardo Fusato

Tagli immediato agli ingaggi per 100 milioni di euro contro la crisi del calcio spagnolo. Il  Consiglio Superiore dello Sport impone una robusta cura dimagrante ai  club di prima e seconda divisione. L’organismo presieduto da Miguel Cardenal...

Tagli immediato agli ingaggi per 100 milioni di euro contro la crisi del calcio spagnolo. Il  Consiglio Superiore dello Sport impone una robusta cura dimagrante ai  club di prima e seconda divisione. L’organismo presieduto da Miguel Cardenal ha varato un piano di sostenibilità economica che prevede di ridurre a 1 miliardo di euro, nel 2016, l’indebitamento complessivo del calcio professionistico. L’ultima stagione, per la cronaca, si e’  chiusa con perdite di 225 milioni di euro.

A gennaio 2012, secondo i  dati disponibili, l’indebitamento totale superava i 4 miliardi di  euro. Il primo passo del piano, nel 2013-2014, dovrebbe essere  costituito dalla riduzione complessiva degli ingaggi per 100 milioni  di euro. Il monte salariale totale dovrebbe assestarsi sui 650  milioni, che ovviamente non andranno divisi equamente tra i club. "Ad esempio, Real Madrid e Barcellona hanno un livello di  indebitamento gestibile grazie alla capacità di generare risorse", evidenzia Cardenal.

Il Consiglio Superiore ritiene indipensabile agire "davanti ad un problema grave, che mette in pericolo la stabilità finanziaria del calcio spagnolo". Il pallone è molto importante per l’immagine internazionale del nostro paese, siamo un punto di  riferimento invidiato in tutto il mondo ma non siamo un movimento  esemplare nel suo funzionamento. E’ positivo, ad ogni modo, che gli  interessati siano consapevoli della necessita’ di risolvere un  problema". L’industria del ‘futbol’, dice Cardenal, si basa anche sull'esportazione di calciatori.

"E’ un’inversione di  tendenza storica", dice il presidente del CSD. "Molti giocatori che  lasciano il paese non avrebbero trovato posto nella Liga. La presenza  di atleti come Cristiano Ronaldo, Messi e ora Neymar costituisce un  fattore che incide sulla concorrenza", afferma ancora.

"Il calcio - ribadisce - è un comparto importante come qualsiasi altro in ambito economico. E’ indispensabile eliminare ogni elemento  che potrebbe compromettere la solidita’ di un settore capace di attirare investimenti stranieri e di generare lavoro".