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Tagli immediato agli ingaggi per 100 milioni di euro contro la crisi del calcio spagnolo. Il Consiglio Superiore dello Sport impone una robusta cura dimagrante ai club di prima e seconda divisione. L’organismo presieduto da Miguel Cardenal ha varato un piano di sostenibilità economica che prevede di ridurre a 1 miliardo di euro, nel 2016, l’indebitamento complessivo del calcio professionistico. L’ultima stagione, per la cronaca, si e’ chiusa con perdite di 225 milioni di euro.
A gennaio 2012, secondo i dati disponibili, l’indebitamento totale superava i 4 miliardi di euro. Il primo passo del piano, nel 2013-2014, dovrebbe essere costituito dalla riduzione complessiva degli ingaggi per 100 milioni di euro. Il monte salariale totale dovrebbe assestarsi sui 650 milioni, che ovviamente non andranno divisi equamente tra i club. "Ad esempio, Real Madrid e Barcellona hanno un livello di indebitamento gestibile grazie alla capacità di generare risorse", evidenzia Cardenal.
Il Consiglio Superiore ritiene indipensabile agire "davanti ad un problema grave, che mette in pericolo la stabilità finanziaria del calcio spagnolo". Il pallone è molto importante per l’immagine internazionale del nostro paese, siamo un punto di riferimento invidiato in tutto il mondo ma non siamo un movimento esemplare nel suo funzionamento. E’ positivo, ad ogni modo, che gli interessati siano consapevoli della necessita’ di risolvere un problema". L’industria del ‘futbol’, dice Cardenal, si basa anche sull'esportazione di calciatori.
"E’ un’inversione di tendenza storica", dice il presidente del CSD. "Molti giocatori che lasciano il paese non avrebbero trovato posto nella Liga. La presenza di atleti come Cristiano Ronaldo, Messi e ora Neymar costituisce un fattore che incide sulla concorrenza", afferma ancora.
"Il calcio - ribadisce - è un comparto importante come qualsiasi altro in ambito economico. E’ indispensabile eliminare ogni elemento che potrebbe compromettere la solidita’ di un settore capace di attirare investimenti stranieri e di generare lavoro".
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