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Ancora Giaccherini: “Italia, col Belgio è 50-50. Noi nel 2016 più operai”

Giaccherini e Conte in allenamento con la Nazionale

Le parole del centrocampista: "Sono molto fiducioso, credo che questa Nazionale abbia un tasso tecnico davvero elevato, un gruppo qualitativamente importante"

Marco Astori

Intervenuto ai microfoni de Il Giorno, Emanuele Giaccherini, uno dei protagonisti dell'Italia all'Europeo 2016, ha parlato così in vista del quarto di finale di venerdì contro il Belgio.

Che chance dà all'Italia di Mancini?

«Dico che venerdì è un cinquanta e cinquanta: si affrontano due squadre fortissime».

La vostra favola finì ai quarti, nella lotteria dei rigori con la Germania. Quanto rischiano gli azzurri?

«Sono molto fiducioso, credo che questa Nazionale abbia un tasso tecnico davvero elevato, un gruppo qualitativamente importante. Può fare l'impresa con il Belgio, ma può farla in generale vincendo l'Europeo».

Forse, però, voi avevate più cattiveria, quella mancata nei novanta minuti con l'Austria. «Noi eravamo meno abituati a certi palcoscenici, la nostra era una squadra più operaia: io e Parolo a centrocampo, dovevamo metterci grinta, carattere e sacrificio. Adesso ci sono Jorginho e Verratti, giocatori che fanno abitualmente la Champions con squadre importanti».

Non c'è il rischio contrario di partire troppo sicuri?

«Spero e credo di no: Mancini ha lavorato bene sulla testa dei ragazzi. E poi ci sono i Chiellini e i Bonucci, gente con esperienza ad altissimi livelli. Non verrà sottovalutato niente».

Arnautovic ci ha messo in difficoltà: cosa può succedere con Lukaku?

«Le partite sono una diversa dall'altra. L'Austria era difficile da affrontare proprio perché partivamo noi da favoriti, avevamo tutto da perdere. Il Belgio, invece, giocherà a viso aperto, proverà a fare la gara. Ma noi avremo le nostre armi per vincerla».

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