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2024, l’anno della consapevolezza: Inter (e Lautaro), ora caccia a nuovi obiettivi

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I nerazzurri battono il Cagliari e aprono le porte nel migliore dei modi al 2025 che li attende ancora una volta protagonisti
Fabio Alampi Redattore 

Si chiude con una vittoria il 2024 dell'Inter. Un anno che ha certificato il livello raggiunto dagli uomini di Inzaghi, una squadra che ormai da tempo gioca a memoria, con il pilota automatico, ma che non per questo ha smesso di migliorarsi giorno dopo giorno verso nuovi traguardi. Un anno, il 2024, che potremmo definire quello della consapevolezza, che segue quelli della costruzione e dell'affermazione.

Ma vietato sedersi sugli allori: il tempo di un brindisi veloce e via verso un 2025 che si apre subito con la possibilità di alzare un trofeo, quella Supercoppa Italiana già portata a casa nelle ultime tre edizioni, per poi lanciarsi verso la conferma in campionato dopo la conquista della seconda stella e con il sogno, neanche tanto nascosto, di spostare il mirino verso la Champions League. E poi la Coppa Italia, l'affascinante Mondiale per Club in estate... Insomma, la carne sul fuoco è tanta, ma un passo alla volta!


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I simboli di questo ciclo

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Niente da fare all'Unipol Domus per il Cagliari, con i nerazzurri che dilagano nella ripresa dopo un primo tempo giocato su ritmi piuttosto blandi. Ad aprire le danze è stato Bastoni, uno dei simboli del ciclo interista degli ultimi anni e della politica lungimirante della dirigenza di viale della Liberazione, che decise di puntare con decisione su di lui quando aveva appena 18 anni e solamente 4 presenze tra i professionisti. Una scelta che, a posteriori, si può definire senza timore di essere smentiti come una delle migliori operazioni di mercato della storia dell'Inter. A mettere il pallone sulla testa di Bastoni ci ha pensato Barella, l'ex tanto amato quanto fischiato, segno di un sentimento comunque di rispetto, riconoscenza e affetto per uno dei vanti di Cagliari e della Sardegna.

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Il ritorno del capitano

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Lo stesso Barella si è ripetuto poco dopo, propiziando la notizia attesa da tanto, troppo tempo: il ritorno al gol di Lautaro Martinez. Il capitano dell'Inter, dopo essersi mangiato altre due reti, ha ritrovato il sorriso con un tocco in spaccata da distanza ravvicinata, interrompendo un digiuno che durava addirittura dal 3 novembre. L'attaccante argentino ha "rischiato" di segnare il primo e l'ultimo gol nerazzurro del 2024, avendo inaugurato il nuovo anno il 6 gennaio a San Siro contro il Verona. Un cerchio perfetto "rovinato" dal calcio di rigore trasformato da Calhanoglu che ha definitivamente chiuso i conti.

Lautaro si è così tolto un peso enorme dalle spalle, e dovrà ora dimostrare di poter ripartire come ha sempre fatto. Per se stesso, per l'Inter, e anche per zittire i critici e ribadire che quel settimo posto finale nella classifica del Pallone d'Oro, in fondo, poteva essere ben diverso.

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