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Intervistato da La Gazzetta dello Sport, Biagio Antonacci ha parlato della sua squadra del cuore, l'Inter: "L'ultima giornata? Io sono morto. Quella tra Inter e Empoli è stata una partita incredibile, quando ha sbagliato il rigore Icardi ho pensato: “Questo è un segno, non andiamo in Champions”. Poi sulla traversa dell’Empoli all’89’: “Questo è un segno, andiamo in Champions”, perché non puoi avere quel culo lì e non approfittarne... Il cambio di allenatore? Nonostante abbia apprezzato tecnicamente anche Spalletti, sono davvero felice per l’arrivo di Conte. È un vincente, con lui sicuramente arriviamo o primi o secondi, anche senza Icardi. Se lo venderei? Ma no, è uno che da solo fa reparto, ma fossi nell’Inter prenderei anche un Quagliarella. Sono quegli uomini che anche se giocano 20-30 minuti possono fare la differenza. A quale giocatore non rinuncerei mai? Handanovic. Senza di lui non saremmo in Champions. Un ricordo di San Siro? E' quello di mio padre che portava mamma Ornella incinta del piccolo Biagio alla partita. Lui ha avuto trenta tessere dell’Inter e io ho trascorso parte della mia vita in curva tra i Boys. Avevamo 14-15 anni, partivamo da Rozzano con il 15 e andavamo allo stadio, eravamo considerati i tamarri di periferia, con i capelli lunghi... bellissimo. Se non dovesse esserci più San Siro sarebbe tremendo".
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