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Carlos gliene aveva parlato?
“Certo. L’anno scorso Mancini provò a convocarlo in azzurro, ma lui disse di no. ‘Voglio esordire con il Brasile’, mi svelò. E alla fine è stato convocato. Non ha ancora debuttato, certo, ma sono sicuro che lo farà presto. Quel “no” è il manifesto della sua determinazione, della sua fame, di una grande voglia di arrivare in alto. Quando gli illustrai il progetto che avevamo accettò subito. Alcuni quando sentono nominare la Serie B cambiano espressione, Carlos aveva il fuoco negli occhi”.
Cosa la colpì di lui?
“La capacità di andare in avanti e chiudere l’azione, senza contare l’attenzione difensiva. E’ un giocatore completo. In più, ha sempre avuto chiaro il suo percorso. A Monza ha fatto l’esterno basso di una difesa a quattro, il braccetto e il quinto a sinistra. Lui nasce come ala offensiva, si è costruito piano piano e con il lavoro. Ripeto, sono fiero di lui"
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