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E' stato ripreso più volte dal giudice della Corte di Appello nell'ambito del secondo grado di giudizio in corso oggi a Napoli. Luciano Moggi, al momento delle dichiarazioni spontanee, si è ripetuto e ha divagato, probabilmente nel tentativo di ricostruire una sua immagine eticamente irreprensibile. Dichiara che la Juventus era una grande squadra, ma comunque piccola perché non aveva né televisioni, né compagnie telefoniche in casa. Aggiunge di non essersi mai intromesso nelle designazioni arbitrali e di non aver mai alterato partite. "Ho visto piangere delle persone e questo mi ha dato la forza per andare avanti per difenderle e difendere anche me. Da parte mia vi devo dire che vi possono essere stati atteggiamenti criticabili eticamente ma non certo illeciti."
Le sim svizzere? Un'autodifesa in risposta ad un presunto spionaggio. E Moggi tira in mezzo l'Inter: "Avevamo comprato Stankovic e avevamo anche il contratto pronto da presentare in Federazione. Dopo due mesi sono spariti il giocatore e il suo procuratore, li abbiamo ritrovati all'Inter."
Parole pesanti su Collina e il Milan: "Passava per essere un arbitro sopra le parti, salvo poi allenarsi sul campo del Milan ed essere sponsorizzato a fine carriera dalla stessa azienda automobilistica sponsor del Milan."
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