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"Applausi li merita pure il Napoli che avrebbe anche meritato di giocarsela fino in fondo se non fosse rimasto in dieci per l’espulsione di Simeone (ineccepibile il secondo cartellino, per un pestone ad Acerbi, fiscale il primo per una trattenuta a Calhanoglu). Rispetto alle semifinale, i due allenatori hanno fatto un cambio per parte. Inzaghi ha dovuto fare a meno di Bastoni (affaticamento all’adduttore sinistro), il che ha portato all’ingresso di De Vrij al centro della difesa con lo slittamento di Acerbi a sinistra. Mazzarri invece ha dovuto rinunciare almeno inizialmente a Mario Rui (vesciche) e al suo posto ha mandato in campo Zerbin che, di ritorno da Riad, saluterà tutti per andare al Monza. Mentre quello dell’Inter è stato un cambio fatto con il pilota automatico, più interessante la soluzione tattica adottata da Mazzarri che ha piazzato Zerbin a destra, Mazzocchi a sinistra in un 3-4-2-1 con Politano e Kvaratskhelia ad agire tra le linee alle spalle di Simeone. Se c’è stata partita è stato merito soprattutto del Napoli perché l’Inter ormai il copione sa recitarlo a memoria: splendide alcune uscite palla al piede e perfettamente coordinato il pressing per provare a recuperare palla già sulla trequarti avversaria", commenta il quotidiano.
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