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Tuttosport: “Gli arabi volevano lo show, invece partita tosta. Applausi al Napoli”

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"Applausi li merita pure il Napoli che avrebbe anche meritato di giocarsela fino in fondo se non fosse rimasto in dieci", commenta Tuttosport
Matteo Pifferi Redattore 

La zampata di Lautaro Martinez al 91' ha permesso all'Inter di battere il Napoli e sollevare al cielo la terza Supercoppa di fila.

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"Volevano lo show gli arabi e hanno trovato una partita tosta, decisa dal gol nel recupero di Lautaro Martinez che, come un rapace, ha messo in porta l’assist al bacio di Pavard prima di farsi cento metri a perdifiato per esultare sotto la curva nerazzurra. Gol numero 123 dell’argentino in nerazzurro che ha raggiunto Christian Vieri (in tribuna) al nono posto della classifica dei bomber interisti all-time. Lautaro che ha così potuto alzare il primo trofeo da capitano, una Supercoppa che permette all’Inter di eguagliare il Milan allenato da Fabio Capello, ultima squadra prima dei nerazzurri riuscita a vincere per tre stagioni consecutive la manifestazione (1992-1994), e di porsi con otto trofei in scia della Juventus, capofila nell’albo d’oro a quota nove", spiega Tuttosport.


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"Applausi li merita pure il Napoli che avrebbe anche meritato di giocarsela fino in fondo se non fosse rimasto in dieci per l’espulsione di Simeone (ineccepibile il secondo cartellino, per un pestone ad Acerbi, fiscale il primo per una trattenuta a Calhanoglu). Rispetto alle semifinale, i due allenatori hanno fatto un cambio per parte. Inzaghi ha dovuto fare a meno di Bastoni (affaticamento all’adduttore sinistro), il che ha portato all’ingresso di De Vrij al centro della difesa con lo slittamento di Acerbi a sinistra. Mazzarri invece ha dovuto rinunciare almeno inizialmente a Mario Rui (vesciche) e al suo posto ha mandato in campo Zerbin che, di ritorno da Riad, saluterà tutti per andare al Monza. Mentre quello dell’Inter è stato un cambio fatto con il pilota automatico, più interessante la soluzione tattica adottata da Mazzarri che ha piazzato Zerbin a destra, Mazzocchi a sinistra in un 3-4-2-1 con Politano e Kvaratskhelia ad agire tra le linee alle spalle di Simeone. Se c’è stata partita è stato merito soprattutto del Napoli perché l’Inter ormai il copione sa recitarlo a memoria: splendide alcune uscite palla al piede e perfettamente coordinato il pressing per provare a recuperare palla già sulla trequarti avversaria", commenta il quotidiano.

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