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Lo scrittore Fernando Aramburu, nato a San Sebastian, ha parlato a La Gazzetta dello Sport in vista della sfida tra la Real Sociedad e l'Inter:
“La Real Sociedad è la mia maglia fin da bambino. Ero uno dei tanti adolescenti che sognavano di giocare in prima squadra. Ci ho anche provato: non ero così male, ma c'erano ragazzi migliori di me. Rimango sempre sentimentalmente fedele alla mia Real, ma non sono un fanatico. Diciamo che, se vince, mi rallegra il pomeriggio. La Real è di tutti, non è soltanto di una fazione politica. E non vedo perché una squadra di calcio debba fornire un'identità collettiva. Per quanto mi riguarda, la squadra è un elemento accattivante del mio panorama affettivo. È qualcosa di positivo, rappresentato in una particolare filosofia di vita. Per me significa fair play, modestia, consapevolezza che il gruppo è sempre al di sopra del singolo”.
Vedrà oggi il match contro l’Inter in tv dalla Germania? Sarà una sfida equilibrata?
“La vedrò e la mia passione per la Real Sociedad non mi impedisce di essere obiettivo: credo che l'Inter abbia maggiori possibilità di vincere, anche se i nostri giocatori non le regaleranno niente, questo è sicuro”.
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