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Archetti (GdS): “Per avvicinarsi all’Inter, la Juve ha scelto la strada della velocità”

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"Per presentarsi al via del 19 agosto con le credenziali di anti Inter, la Juve sta smontando e rimontando tutti i reparti, porta compresa"
Matteo Pifferi Redattore 

Pierfrancesco Archetti, giornalista, sulla Gazzetta dello Sport ha parlato così di Juventus, ad oggi considerata la più grande rivale dell'Inter in ottica scudetto:

"Per avvicinarsi all’Inter, distante 23 punti nell’ultimo campionato, la Juventus ha scelto la strada della velocità. Si intende velocità di pianificazione, di responsabilità al comando, di operazioni sul mercato. La ricostruzione è già ripartita, con Thiago Motta in panchina al posto di Massimiliano Allegri; la ricostruzione non può aspettare, deve sfuggire ai tormentoni estivi, ai ricatti e ai ricattini. Scelte decise, immediate. Mercoledì la nuova Juve inizierà a formarsi sul campo, alla Continassa. Il progetto dell’allenatore ha confermato la sua validità a Bologna, ha trovato continuità all’Europeo, dove i “mottiani” hanno mostrato anche a livello internazionale i segni della trasformazione. Ma per cambiare pelle bisogna mettersi in moto in anticipo ed è quanto sta riuscendo alla Juve: sistema le pedine per una stagione piena, lunghissima, che si chiuderà tra un anno, con il Mondiale per club : chi lo percorre per intero, giocherà la finale il 13 luglio.


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La nuova Juve deve diventare una squadra credibile, Cristiano Giuntoli sta lavorando su operazioni “da Juve”. Douglas Luiz è costato 50 milioni, la fidanzata Alisha Lehmann infinitamente meno, ma i suoi milioni sono in follower, riguarderanno i social-manager bianconeri e non Motta. Il centrocampo nuovo di zecca si costruisce non solo con i soldi, ma anche con le imposizioni. Khephren Thuram, atteso in settimana alle visite mediche, non è entrato nella lista della Francia per l’Olimpiade perché «il club dove andrà è contrario alla partecipazione», come ha detto il ct Thierry Henry. Con Douglas Luiz impegnato nella Coppa America con il Brasile, avere almeno un pezzo del motore del centrocampo subito a disposizione è fondamentale. Anche su Theun Koopmeiners la Juve pensa a un investimento cospicuo, da 40 milioni come base di partenza, ma serve fare cassa con le cessioni. Il mercato in uscita è sempre il più difficile per una grande, con maxi rose e maxi stipendi. Saper vendere bene è la regola d’oro, in tutti i sensi. Esempi: Moise Kean alla Fiorentina ha portato 13 milioni (più eventuali cinque di bonus), Kaio Jorge al Cruzeiro altri 7,2. Ne serviranno altre: l’obiettivo è anche quello di essere competitivi abbassando il monte ingaggi.

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Per presentarsi al via del 19 agosto con le credenziali di anti Inter, la Juve sta smontando e rimontando tutti i reparti, porta compresa. È sfuggito Riccardo Calafiori, altra creatura di Motta, però le cifre erano da Premier League: l’Arsenal lo pagherà 53 milioni. Il resto delle trattative segue la linea del tecnico. Anche per le alternative: l’interesse per Tammy Abraham è un chiaro segnale per Dusan Vlahovic. Come in ogni rivoluzione, anche quella della nuova Juve attira interesse, alimenta il dibattito e ha già conquistato una certa fiducia di fondo: un credito derivante anche dalla freschezza di idee della guida tecnica e di quella che conduce il mercato. Il metodo Motta e il metodo Giuntoli vogliono imporsi con la forza della concretezza. Poi il sistema andrà portato anche sul campo, ma adesso è il tempo del lavoro fuori: se concluso in fretta, le ripercussioni diventeranno vantaggi".

 

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