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La nuova Juve deve diventare una squadra credibile, Cristiano Giuntoli sta lavorando su operazioni “da Juve”. Douglas Luiz è costato 50 milioni, la fidanzata Alisha Lehmann infinitamente meno, ma i suoi milioni sono in follower, riguarderanno i social-manager bianconeri e non Motta. Il centrocampo nuovo di zecca si costruisce non solo con i soldi, ma anche con le imposizioni. Khephren Thuram, atteso in settimana alle visite mediche, non è entrato nella lista della Francia per l’Olimpiade perché «il club dove andrà è contrario alla partecipazione», come ha detto il ct Thierry Henry. Con Douglas Luiz impegnato nella Coppa America con il Brasile, avere almeno un pezzo del motore del centrocampo subito a disposizione è fondamentale. Anche su Theun Koopmeiners la Juve pensa a un investimento cospicuo, da 40 milioni come base di partenza, ma serve fare cassa con le cessioni. Il mercato in uscita è sempre il più difficile per una grande, con maxi rose e maxi stipendi. Saper vendere bene è la regola d’oro, in tutti i sensi. Esempi: Moise Kean alla Fiorentina ha portato 13 milioni (più eventuali cinque di bonus), Kaio Jorge al Cruzeiro altri 7,2. Ne serviranno altre: l’obiettivo è anche quello di essere competitivi abbassando il monte ingaggi.
Per presentarsi al via del 19 agosto con le credenziali di anti Inter, la Juve sta smontando e rimontando tutti i reparti, porta compresa. È sfuggito Riccardo Calafiori, altra creatura di Motta, però le cifre erano da Premier League: l’Arsenal lo pagherà 53 milioni. Il resto delle trattative segue la linea del tecnico. Anche per le alternative: l’interesse per Tammy Abraham è un chiaro segnale per Dusan Vlahovic. Come in ogni rivoluzione, anche quella della nuova Juve attira interesse, alimenta il dibattito e ha già conquistato una certa fiducia di fondo: un credito derivante anche dalla freschezza di idee della guida tecnica e di quella che conduce il mercato. Il metodo Motta e il metodo Giuntoli vogliono imporsi con la forza della concretezza. Poi il sistema andrà portato anche sul campo, ma adesso è il tempo del lavoro fuori: se concluso in fretta, le ripercussioni diventeranno vantaggi".
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