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"Domenica l’Inter affronterà l’Atalanta a Bergamo. Da ex di entrambe le squadre, Gianni Ardemagni (vice di Hodgson e osservato con Mancini e Mourinho e giocatore delle giovanili dell'Atalanta) ha parlato della sfida e di come la vivrà ai microfoni de L’Eco di Bergamo: “L’Atalanta ha sempre avuto una grande tradizione giovanile e mi fa piacere che il tema sia ancora d’attualità. Vedere tanti giovani tra i titolari è una soddisfazione. Gasperini sta facendo bene e col suo coraggio farà la fortuna della società; l’Atalanta può essere la sorpresa del campionato. Le due squadre vivono momenti opposti: da una parte ci sono fiducia ed entusiasmo, dall’altra difficoltà. Se l’Atalanta sarà umile e spregiudicata, sono convinto possa vincere”.
"Di fronte ci sarà la sua ex società, l’Inter:
“Mi chiamò all’Inter il mio amico Facchetti, persona di grande caratura, educazione e discrezione. L’Inter è un grande club, c’è un’organizzazione impressionante e la figura di Moratti era un riferimento: ora fa effetto pensare alle big italiane in mani straniere. L’obiettivo all’Inter è sempre stato solo uno: la vittoria”.
"Ha vissuto sia i tempi del Triplete che alcuni tempi bui:
“Quando c’era Mourinho, seguivo i prossimi avversari e relazionavo al settore tecnico, soprattutto a Villas Boas, altro grande allenatore. Mourinho era esigente, ma affabile: se all’esterno pareva antipatico è solo per il personaggio che si è costruito”.
"Prima Hodgson a cui ha fatto da secondo
“Un gentleman, molto simpatico. L’unico limite riguardava una certa schematicità: non so se la partenza di Roberto Carlos fosse causa sua, ma lui si lamentava della propensione offensiva del brasiliano, invece di cercare le misure per lasciarlo libero. Resta un bravo tecnico: ho lavorato bene con lui”.
"Da osservatore ha scovato molti campioni
“Feci relazioni su Candreva, Hazard, Hamsik, prima ancora su Henry solo che non è mai facile arrivare a certi giocatori”.
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