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Raccontano abbia un carattere un po’ particolare, chiuso e fumantino...
—«Mah, non lo ricordo così timido. Una volta che conosce l’ambiente, si apre e sarà così anche a Milano. Magari è un po’ silenzioso all’inizio, ma è davvero un ragazzo figlio di questi tempi. Un ragazzo aperto alle sfide e curioso di viaggiare per il mondo. Da canadese, è venuto per la high school qui negli Stati Uniti e poi in Belgio ha iniziato a parlare francese. Adesso lo attende un altro cambiamento: imparerà una nuova cultura e una nuova lingua».
Si può dire che avrà un tifoso in più in Virginia?
—«Nella mia carriera ho avuto più rapporti col Milan, ma da adesso diventerò un po’ nerazzurro anche io: che un mio ragazzo sia arrivato lassù è davvero un orgoglio».
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