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Argentina, quando l’abbondanza è un problema: Cruz, Crespo e Milito fatti fuori

La storia recente del calcio ci ha dato delle certezze: Germania competitiva, Spagna bella, Inghilterra incompiuta e...Argentina esagerata in attacco

Marco Macca

Secondo un'indagine di The Guardian, facilmente condivisibile, gli allenatori dell'Argentina negli ultimi anni hanno avuto grandi difficoltà a scegliere gli uomini da far giocare in attacco, ma è uno di quei problemi che piace un po' a tutti gli allenatori: l'abbondanza. Prima l'imprescindibile era Maradona, negli ultimi 10 anni è diventato Messi, anche se il dibattito sul ruolo non è mai stato chiaro: esterno, 10 o falso nueve. Nessuno ne è ancora venuto a capo in patria, la certezza è che lui, giustamente, deve essere in campo. Martino, l'attuale allenatore dell'Albiceleste, lo utilizza da ala destra, ma in generale è difficile la scelta su chi mettergli accanto. Si pensi che uno tra Higuain ed Aguero, due tra i 5 attaccanti più forti al mondo, deve sedere in panchina. Prima di loro, ai Mondiali del 2010, la stagione del Triplete dell'Inter, è toccato a Milito fare da panchinaro, una scelta che ancora oggi molti rinfacciano a Maradona. In quelli del 2006 Pekerman aveva scelto il 4-3-1-2 come modulo, dove l'1 era Riquelme, ed uno dei 2 Messi. Quindi uno tra Crespo e Cruz dovette sedere in panchina.

Ma questa è solo la storia recente, quella che riguarda gli ultimi 10 anni, andando indietro nel tempo si troverebbero altri tagli illustri che l'abbondanza offensiva dell'Argentina consente di far suonare come "scandalosi" anche a distanza di anni.

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