In un'intervista rilasciata nel 2023 ha raccontato di essere stato vicino a vestire la maglia dell'Inter, ai tempi di Conte («Era il mio sogno andare all'Inter ma non ci sono mai riuscito», aveva detto). Armando Izzo, difensore del Monza, dopo più di 10 anni è stato assolto dall'accusa di concorso esterno in associazione mafiosa perché il fatto non sussiste. La Corte d'Appello di Napoli lo ha assolto anche per il reato di frode sportiva aggravata dal metodo mafioso.


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‘Il fatto non sussiste’: Izzo assolto da frode e associazione mafiosa. Lui: “Vinto due volte”

I fatti contestati al calciatore risalivano al 2014 quando Izzo, che giocava in Serie B con l'Avellino, fu accusato di aver contribuito ad alterare il match col Modena. Dopo la sentenza che gli ha dato ragione il giocatore si è sfogato sui social in un post:
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«La diffidenza e la sofferenza le ho conosciute da bambino e ho sempre provato a vincerle. Nel momento in cui ho messo la testa fuori con le mie forze e il mio talento è arrivata una valanga di fango che non mi sarei mai aspettato. Undici anni in campo con questo peso. Con questa zavorra e un’ulteriore sofferenza immeritata. Mi hanno insultato, deriso, diffamato e urlato di tutto, le peggiori definizioni e accuse», ha scritto.
«Ho dovuto dimostrare 2 volte di meritare la serie A e la Nazionale. Ho sempre rialzato la testa e avuto dignità per me, le mie bambine e la mia famiglia. Nessuno mi restituirà il tempo, l’energia e le forze che ho dovuto raschiare in fondo alla mia anima. Finalmente la giustizia ha detto la verità! Ho sempre avuto fede e creduto nei valori veri e sani della vita! La Forza che ho tirato fuori non so dove l’ho presa. Ma ho sempre sentito mio padre che mi proteggeva. Non c’è peggior modo per una persona perbene di essere accusato ingiustamente, oggi posso dire di aver vinto 2 volte!», ha concluso sui social il calciatore.
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