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Sarà una partita tosta quella di stasera contro il Porto. Ambiente caldo e gara difficile da affrontare. Per questo Inzaghi si affida ancora una volta a tre giocatori indispensabili.
"In partite del genere è rilevante che la squadra abbia una spina dorsale, intesa come carattere e come colonna vertebrale fisica, sull’asse formato dal portiere, dal regista e dall’attaccante più pericoloso. Onana-Calhanoglu-Lautaro è una verticale che funziona. Tra Onana e Lautaro, dirigerà Calhanoglu. Il turco all’Inter ha trovato una seconda vita calcistica come regista, forse neppure lui – ex trequartista - immaginava che si sarebbe impadronito del ruolo con tanta facilità. Calhanoglu dovrà liberarsi da pressioni al limite del bracconaggio e pilotare la squadra verso la metà campo altrui. E poi Lautaro Martinez, ferito dal rigore sbagliato e dalle occasioni perdute a La Spezia. Lautaro ha segnato otto reti in 30 presenze di Champions. Poiché non è da escludersi che la partita si risolva con un rigore o ai rigori, giova ricordare che Onana in carriera ne ha sventati 6 su 32. Non male, in pratica uno ogni 5 virgola qualcosa, anche se in Champions ne ha disinnescato soltanto uno, in Valencia-Ajax (0-3) del 2019", spiega La Gazzetta dello Sport.
"Le gerarchie però sono cambiate. In caso di penalty, durante i 90’ o i 120’, dovrebbe incaricarsi dell’esecuzione Lukaku o Calhanoglu, se il centravanti belga non sarà sul campo in quel momento. E l’asse Onana-Calhanoglu-Martinez contempla una variante notevole, i “lancioni” del portiere possono rifornire Edin Dzeko, annunciato titolare al fianco di Lautaro. Dzeko è nella top 50 della classifica assoluta dei cannonieri di Champions/Coppa dei Campioni. Occupa il 38° posto con 28 gol, 15 dei quali realizzati nella Roma", aggiunge il quotidiano.
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