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Una delle più belle sorprese, in casa Inter, di questo inizio di stagione, è sicuramente Jonathan Biabiany. L’attaccante nerazzurro, agli inizi della sua avventura italiana sembrava il classico giocatore prestato al calcio e cioè grandissima rapidità con meno attenzione alla tecnica. L’intervallo a cui lo ha costretto un problema al cuore è stato determinante per la costruzione di una tecnica migliore. Ed ecco qui il Biabiany del secondo tempo, quello che l’Inter ha messo sotto contratto a sorpresa e che Mancini - a sorpresa - sta utilizzando con una certa continuità. Jonathan non va più solo per linee esterne, non ha bisogno di vedere la linea laterale con la coda dell’occhio per mantenere l’orientamento e l’equilibrio. Jonathan va veloce anche verso l’interno. Lo si è visto decisamente sabato sera contro il Genoa: lui a destra e Ljajic e sinistra. Puntavano e rientravano per tentare la conclusione o per aspettare la sovrapposizione del terzino. Un modo naturale di portar via l’avversario e di creare spazio per l’accorrente compagno. Biabiany ha approfittato dell’intoppo fisico che il destino gli aveva creato più di un anno fa.Del resto anche i suoi numeri parlano in proposito; le ultime tre partite (Frosinone e Genoa titolare, a Napoli ha giocato la mezzora finale) hanno registrato un rendimento sopra la media dei compagni in certe statistiche. Nell’analisi della partita, ci sono dati Opta che lo evidenziano. Biabiany infatti è stato l’interista che ha completato più dribbling (14), che ha tentato più cross su azione (14) e che dopo Ljajic (5) ha effettuato più tiri nello specchio. Pochi numeri che racchiudono l’essenza di Biabiany e le direttive di Mancini: punta l’uomo, saltalo, calcia; in alternativa cerca il fondo e crossa.
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