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Per intendersi, con il Lecce non è andata in maniera così diversa. L'Inter, a tratti, è stata più aggressiva rispetto a Marassi, ma nella sostanza si è gestita: ha colpito subito, ha tentato il bis senza riuscirci, è tornata ad accelerare dopo l'intervallo e ha chiuso i giochi a metà campo. Poteva farlo prima, ma, a differenza della prima giornata, non ha mai rischiato".
"Così sono 4 i punti raccolti nelle prime due giornate, rispetto ai 6 a disposizione. Un anno fa, Lautaro e soci avevano fatto bottino pieno. I piani per il campionato, però, erano proprio quelli di partire forte, subito con le marce alte, possibilmente facendo il vuoto. E così è stato, anche se per tutto il girone di andata la Juventus è riuscita a tenere botta. Quell'Inter, però, era reduce da un'estate senza tornei continentali, come invece è stata questa, caratterizzata da Europei e Copa America.
Inzaghi ha visto i suoi giocatori rientrare a scaglioni. E, di conseguenza, anche la preparazione non ha potuto essere uniforme. Impossibile, insomma, avere tutta la truppa allo stesso livello. Inoltre, la prospettiva di affrontare un'annata lunghissima, con la necessità di dover "tirare" non solo a primavera ma anche d'estate, per il primo Mondiale per club, ha consigliato Inzaghi e il suo staff di studiare un programma di lavoro differente, dedicato innanzitutto a mettere benzina nelle gambe, a discapito di freschezza e brillantezza. Arriveranno anche quelle, semplicemente un po' più tardi. Probabilmente, dopo la prima sosta per le nazionali, quando comincerà anche la nuova Champions. Insomma, tutto sotto controllo e tutto secondo i piani in casa nerazzurra".
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