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Come hai iniziato da bambino? Chi ti ha incoraggiato?
"L'incoraggiamento è arrivato da parte di mia madre dopo l'ennesimo vaso rotto in casa. Pensava che per me sarebbe stato meglio giocare fuori".
Se non fossi stato calciatore cosa avresti fatto?
"Non c'è mai stata quella fissa da bambino, le cose sono andate avanti in modo naturale e ho messo un po' più a fuoco quello che poteva essere il mio futuro".
Cosa ti porti dietro della cultura indonesiana?
"Tante cose, innanzitutto il fatto di essere nato lì per me significa tanto. Mio padre ha origini indonesiane e se c'è la possibilità ci torno volentieri visto che lì vivono i miei parenti, zii e cugini. Vado sempre volentieri".
Hai sempre voluto giocare in porta?
"No, ho iniziato fuori come succede spesso, poi piano piano ho cominciato a provare il ruolo del portiere perché mancava alla squadra del mio paese. Sono andato bene e ho continuato".
Ricordi il primo campo in cui hai giocato?
"Sì, quello della parrocchia. Ho iniziato proprio a giocare nel campo del paese".
Qual è stato il primo regalo ricevuto inerente il calcio?
"Ricordo il primo paio di guanti e scarpe, bei ricordi che uno si porta dietro perché ci si immagina ciò che ci avrebbe fatto poi".
L'insegnamento più importante chi te l'ha dato?
"Più si va avanti con la tua carriera calcistica più si impara, perché ogni anni ci si trova davanti a esperienze nuove o diverse. Nessun insegnamento particolare, sono le esperienze personali quotidiane a darti gli insegnamenti".
Hai una grande collezione di vini. Dove nasce questa passione?
"Tramite amici in comune che sono anche loro nell'ambito dell'enologia e della ristorazione. Una passione che va condivisa, cibo e vino hanno senso solo così".
Cosa pensi quando devi affrontare un rigore?
"Ci sono tante emozioni in quel frangente, è un momento davvero breve a meno che non intervenga il VAR. L'augurio è sempre quella di salvare una situazione complicata e gioire subito dopo".
Un pregio e un difetto.
"Sono molto permaloso (ride, ndr) e sono calmo quando devo affrontare le situazioni".
Tre caratteristiche per descriverti come portiere.
"Buone letture di gioco, dominio dell'area ed elasticità".
Quanto è importante per te la vita da spogliatoio?
"Tanto, lo spogliatoio lo vivi quotidianamente e quello che si crea con i compagni lo trovi anche il giorno della partita. Più si crea un bel gruppo più ci saranno benefici nell'aspetto agonistico. Penso vada alimentato ogni giorno".
Nel calcio conta di più il talento o la determinazione?
"Sono due cose che devono andare di pari passo, ma forse alla lunga prevale la determinazione. Se hai talento ma non determinazione non esprimi quello che puoi, se invece hai talento ma sei anche determinato riesci a raccogliere anche più di quello che dai".
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